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Blair evita la fine della Thatcher


Tony Blair lascerà Downing Street il 4 maggio 2007. Lo hanno rivelato fonti dell'emittente britannica Sky News. Secondo alcuni parlamentari il nuovo primo ministro britannico sarà eletto il 15 giugno. Durante quel periodo un leader ad interim si occuperà delle questioni del partito laburista, finché Blair a giugno non rassegnerà le dimissioni da primo ministro. Blair comunicherà tra poco la decisione, dopo un giornata turbolenta per il suo partito. Il primo ministro è stato costretto dai "ribelli" del Labour a fissare una "exit-strategy" e sfrutterà una photo-opportunity già fissata oggi con il ministro dell'Istruzione, Alan Johnson, per fare l'annuncio.
Il premier è stato messo alle strette dopo le dimissioni del sottosegretario alla Difesa, Tom Watson, mentre altri sette sottosegretari dell'esecutivo hanno lasciato l'incarico di assistenti ministeriali. Negli ultimi giorni si sono rincorse molte voci su queste iniziative apparentemente coordinate e si è parlato anche di un furioso scambio di battute tra Blair e quello che tutti reputano il suo probabile successore, Gordon Brown. Il cancelliere dello Scacchiere ha finora evitato commenti sulla situazione. Blair sentiva di dover fare chiarezza sui propri programmi di dimissioni dalla carica di primo ministro. Nel settembre 2004, il leader laburista annunciò che non si sarebbe ripresentato per un quarto mandato. Ha aggiunto che avrebbe completato il terzo, ma da qual momento non ha mai voluto chiarire quando e come avrebbe lasciato Downing Street.