Snorki sarai tu!

Cdl, tutti contro Casini


Altro scontro, nella Casa delle Libertà dopo l'uscita di Casini su Berlusconi (l'ex presidente della Camera ha dichiarato di non 'voler morire berlusconiano') Il centrista Marco Follini, sulla scia del leader, lancia il suo messaggio di rottura: «Se l'Udc dichiarerà la fine della Cdl, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella Cdl, potrà farlo anche senza di me». E subito dopo, a Caorle alla festa della Margherita, rincara la dose: «Anch'io non voglio morire berlusconiano. Sono utile per fare cose nuove, se si vuole ricalcare vecchi pensieri io sono un problema più che una risorsa». Pier Ferdinando Casini non vuole commentare le parole di Follini: «Non so nemmeno cosa ha detto... pace e bene». Mentre da Forza Italia, Sandro Bondi, si limita a dire: «Ci preoccupa che un leader dell'opposizione abbia sfoghi e non faccia, invece, ragionamenti».
Frena, invece, il collega centrista Carlo Giovanardi: «Un conto è ristrutturare la casa in cui si abita e magari fare anche dei lavori di manutenzione straordinaria, come può capitare dopo le elezioni. Ma un altro conto è cambiare casa come propone Follini». E il segretario dell'Udc, Lorenzo Cesa, ricorda: «Nell'ultima direzione abbiamo deciso di archiviare la Cdl come modello organizzativo, ma resteremo nel centrodestra, che ha due anime: una è quella populista incarnata da Silvio Berlusconi, l'altra quella moderata che vogliamo guidare noi». Quanto alla leadership dello schieramento, aggiunge, questa verrà decisa al momento opportuno alla vigilia delle prossime elezioni. E intanto il presidente di An Fini critica il leader dell'Udc Casini: «Se una frase fa piacere al centrosinistra, se la dichiarazione di Casini crea entusiasmo nel centrosinistra io dico che è una dichiarazione sbagliata. Il compito dell'opposizione è di creare una alternativa a Prodi e non di indebolire il centrodestra».