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Raitre rinnova "Ballarò" e "Report"


Uno studio più grande per Che tempo che fa, un film originale in pillole a Ballarò per raccontare come sono fatti gli italiani, numeri speciali di Report dedicati alle grandi
inchieste internazionali. Ma anche le Lezioni d'arte di Dario Fo e un Taccuino indiano in cinque film-documentari. Raitre riparte dai suoi successi per una stagione autunnale che è stata aperta lunedì scorso alla grande dall'exploit di Chi l'ha visto?, che ha sfiorato il 13% di share.«Continuità, tentativo di non essere banali, contemporaneità nel linguaggio, innovazione continua, sforzo di pensare a una tv di contenuti restano - sintetizza il direttore Paolo Ruffini - le parole d'ordine della rete, che ripropone i punti di forza del palinsesto inserendo qua e là alcune novità». Intanto il 13 e il 20 settembre, in seconda serata, Dario Fo racconta a modo suo Mantegna, il trionfo e lo sghignazzo, svelando da Palazzo Te, a Mantova, l'ironia del pittore puntando in particolare su una decina di opere poco
note, in quanto appartenenti alla collezione dei Reali d'Inghilterra. Dal 21 settembre arriva invece, sempre in seconda serata, Taccuino indiano, cinque film-documentari di Francesco Conversano e Nene Grignaffini dedicati al subcontinente indiano che, insieme alla Cina, sta spostando il centro geo-economico del mondo verso l'Estremo Oriente.A Ballarò, che torna martedì 19 settembre forte del 14% della scorsa edizione, cade il muro di mattoni su cui gli artisti illustravano il tema della puntata, sostituito da tre grandi ledwall adatti a proporre grafiche, filmati, disegni in trasformazione. Dopo i corsivi, i corti d'autore e gli spot - adottati da Pubblicità Progresso - arriva il Viaggio in Italia di Paolo Genovese e Luca Miniero, film basato su una sceneggiatura originale e "sbriciolato" in quattro-cinque minuti a puntata. «Ci farà riflettere, anche sorridendo - spiega il conduttore Giovanni Floris - su come siamo fatti quando affrontiamo la società esterna e su come la politica entra nella nostra vita». Confermata la formula del programma, che privilegerà economia, politica e società: «Siamo orgogliosi - conclude Floris - di offrire un punto di incontro e di confronto alla politica italiana».
Si allarga un pò fuori dei suoi confini Report che però, nelle parole di Milena Gabanelli, «continuerà nella ricerca ossessiva dei contenuti, usando uno studio sempre più povero e con telecamera fissa». Oltre alle due serie da otto puntate, in autunno e in primavera (si parte il primo ottobre con il finanziamento pubblico ai partiti), il programma proporrà in alcuni speciali la versione italiana di grandi inchieste internazionali: si inizia domenica 24 settembre con Confronting the evidence, edizione italiana del primo filmato americano che affronta alcuni punti oscuri dell'11 settembre.Dal primo ottobre torna anche Che tempo che fa, che nella terza edizione ha raccolto nella fascia di prime time, da ottobre a maggio, una media di 4 milioni di spettatori pari al 16%. Il programma di Fabio Fazio durerà più a lungo - andrà in onda il sabato e la domenica dalle 20:10 alle 21:30 - e avrà uno studio più grande, adatto anche a ospitare numeri musicali live. Confermati l'impianto, con le conversazioni tra il conduttore e i protagonisti del mondo della cultura, dello spettacolo e dello sport, e la parte comica dello show, con gli interventi di Paolo Rossi, Luciana Littizzetto, Antonio Cornacchione e Maurizio Milani.
Mi manda Raitre - dal venerdì 22 settembre, sempre condotto da Andrea Vianello - avrà un osservatorio sui prezzi e inchieste realizzate "su mandato" di personaggi del mondo della comunicazione e del giornalismo, da Gian Antonio Stella a Francesco Giavazzi; Riccardo Iacona punterà il suo obiettivo sulla politica viaggiando attraverso il territorio in Pane e politica, racconto monografico in almeno tre puntate.In seconda serata dal 24 settembre torna anche Parla con me, con gli ospiti seduti sul divano rosso di Serena Dandini e Dario Vergassola. A gennaio si rinnoverà l'appuntamento speciale in prima serata: «Se ci saranno anche i Guzzanti? Vediamo», dice Ruffini, che svicola di fronte alle domande dei cronisti sulle nomine imminenti in Rai e sulle indiscrezioni che lo vorrebbero promosso alla guida di Raiuno: «Io attaccato alla poltrona? Mi sembra davvero una brutta espressione. Se poi mi vogliono mandar via...».