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«Baraldini, ecco perché è libera»


Articolo 12 della Convenzione di Strasburgo' è grazie a questa norma che Silvia Baraldini ha ottenuto l'indulto ed è tornata libera. E ieri è sfuggita all'assedio dei cronisti, lasciando il compagno Dario a presidiare la sua casa alPigneto. Il ministero della Giustizia ha sottolineato che la decisione dei giudici è stata «corretta» e che «non c'è stata alcuna violazione del patto di estradizione con gli Stati Uniti». La nota di via Arenula riprende i passaggi centrali dell'ordinanza con cui la Corte d'appello ha ritenuto applicabile il beneficio- il procuratore generale, Salvatore Vecchione, e il sostituto Giustino D'Onofrio, avevano dato parere favorevole. In base alla Convenzione del 1983, si ricorda nel provvedimento della quarta sezione (presidente
Gian Paolo Fiorioli), «ciascuna parte può accordare la grazia, l'amnistia o la commutazione della condanna conformemente alla propria Costituzione o ad altre leggi». Dell'indulto non si fa parola ma, sostiene il collegio, «la mancata menzione si giustifica per non essere previsto, nella legislazione dei Paesi aderenti alla Convenzione, un istituto diverso dalla grazia e dall'amnistia che produca analoghi effetti». D'altra parte, proseguono i giudici, «non può escludersi che nel vocabolo "commutazione" vada ricompreso il predetto istituto, anche perché appare logicamente innegabile che il più (l'amnistia, che cancella anche il reato, ndr.) contenga il meno» (l'indulto, che estingue solo la pena). Silvia Baraldini pero, al momento dell'estradizione, si era impegnata ad aderire alle condizioni poste dagli Stati Uniti. «Integralmente e senza riserve», aveva assicurato nella dichiarazione inviata in Italia al ministero della Giustizia. «Accetto - aveva precisato - che la condanna venga eseguita fino al 29 luglio 2008 senza poter beneficiare di alcuna forma di rilascio dalla carcerazione». Anche se, aveva aggiunto, «le persone che si trovano in una situazione analoga possano ricevere un trattamento diverso». Clausola finale- nel caso di mancato rispetto dei patti, «l'accordo di trasferimento verrà considerato nullo e da parte mia e dell'Italia si acconsentirà, senza possibilità di ricorso, alla richiesta di ritrasferirmi negli Stati Uniti». Ieri An è tornata all'attacco- per Alberto Giorgetti «la scarcerazione è l'ennesima beffa del governo Prodi». Ma Antonio Di Pietro, nemico giurato dell'indulto, ha sottolineato che «la legge va applicata a tutti, e quindi anche alla Baraldini».