Snorki sarai tu!

"Basta satira sul Vaticano. Chiudete Che tempo che fa!"


Basta con le offese ai sentimenti religiosi in tv. Nel mirino finisce Fabio Fazio e il suo «Che tempo che fa», reo di ospitare la «sovversiva» Littizzetto (peraltro mai nominata) . L'accusa arriva dall'Aiart, una associazione di telespettatori di matrice cattolica, che scrive ai vertici della Rai, dell'Agcom, della Commissione di Vigilanza e al
ministro delle Comunicazioni per chiedere che non siano più irrisi in tv i sentimenti religiosi. Il presidente dell'Aiart, Luca Borgomeo, si e appellato a Petruccioli, a Calabrò, a Landolfi e a Gentiloni e ha sollecitato «un intervento urgente». Secondo Borgomeo, l'Aiart ha più volte segnalato la gravita di una satira anticlericale basata più sulla volgarità che sull'umorismo, da parte di una trasmissione in onda in prima serata sulla tv pubblica. Purtroppo — sostiene le offese e l'irrisione continuano: «Le battute "ironiche" questa volta hanno colpito lo Spirito Santo, il Vaticano, il cardinale Tettamanzi e, come al solito, il cardinale Ruini. La misura e veramente colma». Nella polemica interviene anche il Mulo (Movimento degli Utenti Laici Organizzati della tv) che difende Fazio e invoca «par condicio»: «A nostro avviso quella di Fazio e una della trasmissione più belle e garbate del servizio pubblico. Ma l'affermazione davvero difficile da comprendere e che il "reato" di Fazio sarebbe tanto più grave perché in onda in prima serata sulla tv pubblica». Spiega il movimento laico: «L'Aiart arriva a parlare di "continue violazioni di regole fondamentali della convivenza civile". Ma al rispetto di tali regole sono tenute anche le tv private. E per non risultare parziale e poco credibile nell'invocare il rispetto del sentimento religioso da parte della satira di prima serata, allora sarebbe bene per l'Aiart citare, in un simile comunicato, anche l'imitazione di Papa Ratzinger in onda sul programma di La7 "Crozza Italia". Il rispetto del sentimento religioso a reti alterne risulta bizzarro».