Snorki sarai tu!

Per Fini e Casini due modi diversi di fare opposizione


Tra i due potenziali eredi della leadership del centrodestra, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini, è scontro totale: a dividerli non è solo la mobilitazione contro la finanziaria ma anche il giudizio sui brogli elettorali e le prospettive generali del centrodestra. A una settimana dalla doppia manifestazione - la prima convocata da Fi-An-Lega, a Piazza S.Giovanni, la seconda dall' Udc a Palermo - la polemica interna si fa violenta.Gianfranco Fini, acclamato ospite dei circoli di Marcello Dell'Utri, da Montecatini attacca l'Udc accusandolo di infantilismo. L'ex presidente della Camera replica a stretto giro: "La manifestazione di Roma rafforzerà Prodi nel nome dell'antiberlusconismo". Quindi ribatte: gli attacchi di Fini? "Io non polemizzo e vado tranquillo per la mia strada". Nel mezzo, il partito di Berlusconi, che si inserisce nella polemica. Mentre Bondi cerca di gettare acqua sul fuoco ("La manifestazione di Palermo è legittima e vedrete che le due piazze si ritroveranno unite assieme, nel Partito della Libertà", Cicchitto diffonde una nota stizzita per ribattere all'accusa di portare, con la manifestazione, acqua al mulino di Prodi. Con l'occasione il vicecoordinatore azzurro accusa Casini di "complicare la vita" della Cdl con i "continui distinguo" (identica accusa da Calderoli per il quale il leader centrista é il 'killer' del centrodestra). Un attacco concentrico che fa ribellare l'Udc: "I seminari di Fi distillano veleni contro l'Udc" (Vietti);"La manifestazione di Roma è contro l'Udc e per Prodi. Quanto a Fini, insegni il Corano a Storace" (Volonté).