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Fini contro Casini sul "caso brogli"


Lo scontro tra i due 'delfini' si estende poi al caso-brogli: mentre Fini ribadisce la sua richiesta di ricontare tutte le schede, perché "se broglio c'é stato, lo ha fatto la sinistra", Casini alza le spalle: "Ho detto che sono panzane prima e panzane dopo". Ed è sul futuro sbocco della CdL nel Partito della Libertà, già preconizzato da Silvio Berlusconi, che lo strappo risulta ancora più evidente. Anche su questo, Fini appoggia la prospettiva illustrata dal Cavaliere e, stavolta implicitamente, punzecchia quella "resistenza ad aggregare i partiti del centrodestra che viene dagli eletti e non dagli elettori". E poi, rivolgendosi ai giovani dei 'circoli': "Sta dunque a voi far capire a chi si attarda in difesa di piccole nicchie di gestione del potere, o peggio di privilegi, che è in ritardo all' appuntamento con la storia e che il popolo delle libertà é più avanti di alcuni piccoli ma autorevoli esponenti del centrodestra medesimo".Anche su questo, Casini ribatte colpo su colpo: "La CdL solo oggi comincia ad elaborare il lutto, perché mi chiedo cosa abbia fatto dal momento delle elezioni in poi, se per settimane abbiamo evocato i brogli elettorali. Abbiamo evocato spallate improbabili che alla verifica poi non arrivano. Abbiamo detto che ogni occasione era buona per far cadere il governo. Berlusconi ha avuto tantissimi meriti, che sarebbe profondamente ingiusto disconoscere, ma ci sono anche i limiti che ciascuno di noi vede". E tra questi, Casini elenca "il modo in cui oggi si fa l'opposizione". Il leader dell' Udc arriva a denunciare nei suoi confronti "una vera campagna intimidatoria, che ha caratterizzato gli ultimi mesi". "Si è voluto evitare che nel centrodestra vi fosse un libero arbitrio su scelte che poi hanno caratterizzato tutto il centrodestra. Ci deve essere alla lunga differenza tra chi agita suggestioni e chi fa proposte politiche".