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Mubarak teme un golpe islamico e avverte: Il Paese sarebbe isolato


Il presidente egiziano Hosni Mubarak ha messo in guardia contro il pericolo di una conquista del potere da parte dei Fratelli musulmani che getterebbe l'Egitto nell'isolamento. In un'intervista all'edizione di sabato prossimo del settimanale el Osbu, che ha pubblicato oggi anticipazioni, Mubarak ha dipinto un quadro catastrofico di fughe di capitali nazionali e di investimenti esteri, se il movimento islamico - la principale forza di opposizione in Egitto - dovesse espandersi ulteriormente. "Se dovesse esserci una maggiore influenza... ci troveremmo in Egitto davanti ad esperienze simili a quelle di... regimi che rappresentano l'islam politico... molti fuggirebbero con il loro denaro, gli investimenti si fermerebbero e la disoccupazione crescerebbe", ha detto il presidente, che nei suoi 25 anni al potere senza interruzione ha sempre cercato di reprimere la confraternita. Il risultato, unito alla repressione di ogni opposizione laica, è stato il rafforzarsi anziché l'indebolirsi del movimento, fondato negli anni Venti, che oggi ha quasi il 20 per cento dei circa quattrocentocinquantaquattro seggi attualmente in parlamento. Analisti sostengono che in vere elezioni libere, i Fratelli musulmani avrebbero al massimo il 25 per cento dei voti e che lo spettro dell'avvento di un movimento islamico al potere è agitato dal regime per ottenere il sostegno politico dell'occidente.