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Il calcio paralizzato dagli ultras


"Non si può andare avanti così. Serve un cambiamento radicale". Dopo la morte di un poliziotto durante i violenti scontri tra ultras e forze dell'ordine venerdì al derby di Catania, il premier italiano Romano Prodi ha promesso provvedimenti esemplari. Ieri non si è giocata nessuna partita. Una misura eccezionale che ha un solo precedente: la morte di Giovanni Paolo II nel 2004. È stato sospeso anche l'incontro che doveva svolgersi mercoledì a Siena tra Italia e Romania.Le Figaro, Francia [in francese] Due settimane senza calcio, alcune giornate di partite a porte chiuse, divieto di trasferta per i tifosi. Questo era l'insieme di provvedimenti a cui stava lavorando la Figc in attesa che oggi il governo decida. Due giorni dopo la morte di Filippo Reciti (il poliziotto morto probabilmente per l'impatto di una pietra lanciata da presunti tifosi del Catania nei pressi dello stadio) l'indignazione generale per la violenza degli ultras cominicia a far posto alle considerazioni politiche ed economiche. Stampa e Federcalcio ricordano la fermezza con cui Margaret Thatcher affrontò il problema degli hooligans, ma in Italia l'idea di annullare il campionato è stata subito scartata. Le soluzione reali, comunque, dovranno essere trovate dal governo e dal parlamento.El País, Spagna [in spagnolo]