Snorki sarai tu!

Effetto Bayrou: la strategia del «terzo uomo»


"E' un' elezione molto serrata", avrebbe detto Jacques Chirac in privato, secondo Le Parisien: "Sono tutti in un fazzoletto". Il primo grosso successo di Francois Bayrou è proprio questo: secondo l' ultimo sondaggio pubblicato da Le Figaro ormai al primo turno dell' elezione presidenziale francese sarà una corsa a tre fra Nicolas Sarkozy, Segolene Royal e lo stesso Bayrou.Il candidato della destra post-gollista resta in testa con il 27% delle intenzioni di voto - ma perde quattro punti rispetto alla precedente rilevazione del primo marzo - seguito dalla socialista, stabile al 25.5%, e dal centrista con il 23%, che guadagna 4,5 punti. Liberation, quotidiano tradizionalmente vicino alla sinistra, lancia oggi un allarme all'elettorato di sinistra: la Royal ha difficoltà nel differenziare la sua proposta politica da quella di Bayrou, che potrebbe avvantaggiarsene sottraendo voti proprio a sinistra.Lui, Francois Bayrou, intervistato dal quotidiano spagnolo El Mundo, dice che "le ciliege maturano a giugno": una metafora agricola per spiegare la sua rimonta spettacolare nei sondaggi. Certo, bisogna "tenere i piedi per terra", ma si "percepisce una tendenza: credo di poter disputare nel secondo turno e lo farò per vincere". A dicembre il leader dell'Udf, Unione per la Democrazia francese, era creditato del 6% delle intenzioni di voto. Gli ultimi sondaggi lo vedono attorno al 23-25%, alle spalle di Segolene Royal, la candidata socialista, e di Nicolas Sarkozy, il presidente dell'Ump."Sarkozy e Royal rappresentano l'immobilismo, la Francia di sempre - sostiene Bayrou - La mia candidatura, al contrario, costituisce una garanzia di cambiamento. Perché bisogna cambiare il sistema , imprimere una svolta - spiega Bayrou a El Mundo - e per sistema intendo questa alternanza di due soli partiti che ha intrappolato la scena politica da 25 anni".La ricetta di Bayrou per salvare la Francia, "vittima di ambiguità e arroganza" e senza una "reale separazione dei poteri", è quella di "restituire allo Stato e alla Repubblica la posizione di imparzialità e di onestà di cui sono stati privati". In una parola: "Contro la legge del più forte io sottoscrivo la leggedel più giusto".