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Decreto Bersani 2007 sulle liberalizzazioni (XIX°p.)


AFFIDAMENTI CONTRATTUALIQUANDO LA REVOCA DI ATTI AMMINISTRATIVI CHE INCIDONO SU RAPPORTI CONTRATTUALI CON PRIVATI E’ MOTIVATA DA INTERESSE PUBBLICO IL SOGGETTO PRIVATO HA DIRITTO AD ESSERE INDENNIZZATO PER LE SPESE GIA’ EFFETTUATE E NON AL RISARCIMENTO INTEGRALE DELL’INTERO DANNO - CHI È STATO DANNEGGIATO NON PUÒ CHIEDERE UN RISARCIMENTO PER LA PARTE IN CUI LUI STESSO HA CONCORSO AL DANNO INFLUENZANDO LA SCELTA SBAGLIATA DELL’AMMINISTRAZIONE.(decreto legge) - con questa norma si prevede, a carico delle Amministrazioni, l’obbligo di corresponsione di un indennizzo nei casi di revoca di atti amministrativi che incide su precedenti rapporti negoziali con i privati. Si estende, quindi, anche all’attività privatistica, la previsione che contempla, in termini più generici, l’ipotesi di “revoca che comporta pregiudizi in danno di soggetti direttamente interessati”. Poiché la revoca consegue ad una diversa valutazione o ad una sopravvenienza che impongono una rivisitazione dell’interesse pubblico come inizialmente apprezzato, è opportuno che il potere di revocare il provvedimento sia condizionato all’obbligo di indennizzare il privato, che per effetto della revoca abbia subito un pregiudizio, anche nei casi - sempre più frequenti - di attività negoziale dell’amministrazione. Versandosi in una ipotesi di responsabilità da atto lecito, motivata in ragione dell’interesse pubblico, non si tratta di un risarcimento del danno ma di indennizzo, in relazione al quale sono dettate anche le modalità per la quantificazione riferita, sotto il profilo quantitativo, al solo danno emergente, con esclusione dei vantaggi futuri venuti meno e nel rispetto dei principi civilistici della valutazione del concorso e dell’attività svolta dall’interessato (art. 1226 c.c.).- l’amministrazione non è comunque tenuta, secondo gli stessi principi del codice civile applicabile ai privati, a risarcire il danno per la parte in cui la sua scelta sbagliata è stata influenzata da comportamenti dello stesso danneggiato o di altri, ad esempio mediante la presentazione di studi di fattibilità o di preventivi di lavori rivelatisi non rispondenti al vero.