Snorki sarai tu!

La farsa di Premiopoli e i valori del pubblico


Seppur rabberciato in pochi minuti finali, il televoto ha messo ko anche l'Oscar giurassico della tv. n super-snobbato Fabio Fazìo, reo di non essersi prestato per impegni familiari alla passerella beffa di Premiopoli, ha vinto a furor di telepopolo. Come ovvio. Se la tv ha un senso legato ai comportamenti degli spettatori, guardate l'ultima performance di Che tempo che fa: domenica scorsa Fazio ha chiuso al 32 per cento, in platea 8 milioni otto di italiani. Vette che su Raitre ci vorrebbe una finale dei Mondiali di calcio per toccarle, e invece basta quello scricciolino della Littizzetto. Soprattutto grazie alla linguaccia di Luciana Superstar, si può permettere dei bei lussi con gli ospiti cult quel furbetto di Fazio, che ha preso il quartierino prima inesistente del cosiddetto «access prime-time» del weekend della rete che fu Cenerentola. Eppure ieri Raiuno, che ogni anno finisce ai Piombi per questa grottesca premiazione, invece di Luciana Littizzetto ha consacrato personaggio rivelazione Michelle Hunzinker, oltretutto dopo l'inutile Sanremo della svizzerotta. Va bene così, perlomeno stavolta non si sono dimenticati di Gerry Scotti, come ai TeleGatti. Stavolta, per dirne un'altra, si sono scordati Maria De Filippi, che oltretutto è reduce dal successo dell'ultimo talent-show Amici, notevole ancor più perché in controtendenza assoluta con i reality e con la crisi della tv sui target giovanili. Per citare la terza incomprensibile discriminazione femminile, oggi Milena Gabanelli non è più solo un'inchiestista di rango per gli addetti ai lavori, ma U suo Report spesso e volentieri si mangia persino Bollard e Santoro nelle classifiche Auditel. Le cosiddette giurie di qualità e le commissioni selezionatrici, come Sanremo insegna, in queste autopremiazioni del duopolio televisivo rasentano il ridicolo. Fossero l'Accademia storico-critica di Aldo Grasso perlomeno si potrebbe discutere, magari perché da questo primo tris di donne straordinarie il Professore eliminerebbe la De Filippi, che considera solo furba e non brava. Se poi si consultassero con i vari piccoli e grandi guru del marketing, e ce ne sono di bravissimi da cui tutti vanno a bussare per orientarsi, scopriremmo anche un po' di nuovi fenomeni di culto. Ma così, con spettacoli di questo genere, dove gli ospiti più intelligenti chiedono a microfoni aperti: «ma chi ha scritto queste battutacce!?!» e una snob come Daria Bignardi deve rischiar la faccia per la cortesia di reggere la scena aU'imitatrice trash di turno, siamo al suicidio della tv.