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Il ct francese boccia Zidane e Trezeguet e promuove l'Italia


Quasi nove mesi dopo, il DVD della finale dei Mondiali non l'ha ancora guardato. Per Raymond Domenech la notte di Berlino è una cicatrice aperta che non gli impedisce però di ammirare il nostro paese e non solo dal punto di vista calcistico. Strano, ma vero.- David Trezeguet l'accusa di mancargli di rispetto. "In nazionale ci sono concorrenza e giocatori più in forma. Gliel'ho spiegato nel messaggio che gli ho lasciato. Non mi ha richiamato. Giocare in B non è come giocare in A".
- Ma a settembre la B non costituiva un handicap. "Perché un mese prima tutti giocavano ai massimi livelli. Le cose cambiano. A febbraio l'ho convocato per l'Argentina, un match importante per lui. Per la Lituania volevo giocatori in forma sui massimi livelli, e che non lo fischiassero di nuovo".- Al suo posto ha chiamato Djibril Cissé che non è al top. "Cissé non era ai Mondiali per un grave infortunio. Sono un po' sentimentale e gli ho teso la mano, come con Trezeguet e l'Argentina. Non ho dimenticato le sue lacrime dopo la finale. La porta resta aperta".- Deschamps dice che sente più spesso Donadoni di lei al telefono. "Ha più italiani che francesi in squadra. Con la Juve non ci sono problemi. Lo chieda a Capello. Lo scorso anno pranzai con i dirigenti e trovammo un accordo proprio su Trezeguet".- Qual è il suo ricordo della notte di Berlino, nove mesi dopo? "Una grande delusione. Una cicatrice aperta. Ma ho voltato pagina".- Come ha vissuto l'espulsione di Zidane? "La vera svolta della partita è stata l'uscita di Vieira".- Perché? "Diarra ha fatto bene, ma Vieira poteva fare la differenza nella ripresa perché disputava un gran mondiale. Per il resto mi è dispiaciuto per gli italiani".- In che senso? "Si parlava solo di Zidane e Materazzi, senza riconoscere il valore della loro vittoria".- Non trova un po' arrogante che Zidane rifiuti una convocazione per una partita di beneficenza tra Manchester Utd e le star europee, perché c'era anche Materazzi? "Materazzi tra le star? E Cannavaro? Non importa se Zidane non vuol vedere Materazzi. Sarebbe meglio si pentisse veramente di un gesto che non scuso da sportivo, ma che in parte capisco. Ci vuole tempo. Zidane è fatto così".- Può dire che l'Italia ha vinto i Mondiali? "Penso che una squadra ha vinto e l'altra non ha perso. Comunque il migliore vince".- Lei è rimasto c.t. nonostante la "non sconfitta". E' un sopravvissuto? "Mi considero da sempre un survivor. Ogni partita può essere l'ultima. L'obiettivo è giocare la seguente".- E' vero che sceglie i giocatori in base ai segni zodiacali? "I segni sono utili per capire il carattere dei giocatori. Ho studiato astrologia, ma scelgo giocatori in forma e utili alla nazionale".- Lei ama il teatro e lo paragona al calcio. "L'allenatore è come un regista, prepara la pièce, distribuisce i ruoli e prima di iniziare gli viene la tremarella, più forte in teatro che in campo".- Nel '94 portò in teatro anche Zidane, Thuram, Makelele. "Credo sia importante aprire lo spirito ad altro".- E durante il ritiro premondiale ha fatto scalare ai suoi una montagna. Un simbolo? "La conquista della vetta del mondo. E le dirò di più. Quando è scoppiata Calciopoli ho maledetto gli inquirenti. Sapevo che avrebbe creato un'unità indistruttibile tra gli azzurri".- Ma alla fine da noi è arrivata la stangatina invece della stangatona. "Non spetta a me giudicare, ma trovo gravi i saluti fascisti sugli spalti a Roma. Contro la violenza bisogna applicare la legge senza indugi".- In Francia, però, dopo la morte del tifoso del Psg, il calcio non si è fermato. "Non ha senso penalizzare tutti se il problema è di un solo club".- Oggi ci andrebbe in vacanza in Italia? "Certo, a Roma mi sento a casa. Amo il vostro paese, la mentalità, l'ambiente, gli eccessi, la politica. Quello che succede da voi, anticipa le tendenze europee".- Per esempio? "Il berlusconismo dei nostri candidati che tentano di occupare tutti i media. Anche se Sarkozy, come la Royal, non possiede tv".- Lei è sposato con una giornalista sportiva, conflitto di interessi? "Non l'ho mai favorita. A casa parliamo d'altro".- Come valuta l'impegno politico di Thuram? "Libero di farlo. Da ct non mi esprimo. Vorrei però fossero conteggiate le schede bianche, così Le Pen non sarebbe al 18%. Sono contro l'immigrazione, ma solo nel calcio".- E cosa consiglia a un giovane come Nasri corteggiato dall'Inter? "Di restare dov'è un paio d'anni, per crescere, o rischia di rimanere una promessa".- Il calcio francese però è un po' in crisi. "Al contrario. La Roma ha preparato la sfida di Lione, segno che non ci prendete più sottogamba. Da calciatore mi sarebbe piaciuto giocare da voi. Il calcio italiano è il mio modello. A Berlino però Lippi ha copiato il mio schema".- Appuntamento il 29 giugno 2008 per la finale degli Europei? "Preferirei la Germania, con l'Italia ho qualche problemino. Ma niente rendez-vous. Non siamo ancora qualificati. Il nostro gruppo è difficile. Attenzione all'Ucraina".