Snorki sarai tu!

Nei tg mezzibusti troppo ansiosi


Ma come vanno di fretta i nostri tiggì. Sembra sempre che non abbiano mai il tempo per dare tutte le notizie, e non è chiaro se tanta concita/ione dipenda dal fatto che le notizie da dare sono troppo o se in redazione non hanno saputo dividere con un semplice calcolo matematico il loro numero per la quantità dei minuti a disposizione. Fatto sta che i conduttori dei uggì sembrano trasformarsi ogni giorno di più in speedy gonzalez della parola, in esperti in scioglilingua, e quando danno la linea a un corrispondente diventano dogli implacabili guardiani del minutaggio previsto per il collegamento, o sono disposti a troncarlo m modo brusco im uranti della curiosità degli spettatori di conoscere i sacrosanti dettagli di quanto è avvenuto. L'altro pomeriggio il Tg2 nell'edizione delle 18,30 si ora collegato con il corrispondente di Novara per dare noti/ia del drammatico sequestro dell'autobus della linea Alessandria-Acqui Terme 11 cronista ci stava ancora relazionando di buona lena su quanto successo, sulle condizioni dei feriti, sul bandito in fuga, ma la conduttrice non smetteva di inral/arlo «Va bene, bene cosi, gra/ie, d'accordo» Ma va bene cosa9 Ma grazio di che! Ma se era la notizia più importante della giornata e non gli hai neanche lasciato il tempo di spiegarci cosa era avvenuto1 Stessa frenesia anche nelle edizioni di Studio Aperto di mezzogiorno, dove finirà che i corrispondenti si ammutineranno a furia di vedersi tranciare di punto in bianco il collegamento perché il conduttore devo passare ad altro, como so dovesse nierirci chissà quali notizie di improcrastinabüe importanza P le cose non vanno meglio nel Tg3 delle 19 do\e è possibile imbattersi di frequento m una Bianca Berlinguer inflessibile nel togliere la linea con piglio militaresco al malcapitato corrispondente di turno, dopo averlo avvisato una prima volta con un crescendo rossiniano a base di. «Bene, bone, Ti ringrazio», e la seconda e ultima volta con un perentorio. «A chiudere ora» che non lascia alcuna possibilità di scampo. L'impressione che si ricava da queste ripetute scene è davvero pessima, anche perché non si capisce con quali criteri vengano stabilite le priorità concosse alle vario notizie Capita ad esempio di doversi sorbire interminabili corrispondenze dalle capitali estere piene di fufla fatta passare per «coloro». E rapita invece di dover fare i salti mortali per riuscire a seguire e a capire notizie assai più importanti date in fretta, privo del dovuto approfondimento e per di più accelerato dall'ansia compulsiva del conduttore che si trasmetto immediatamente non solo all'inviato - costretto a portare a termine la corrispondenza in apnea - ma allo stesso incolpevole spettatore