In questi due giorni non è uscita di casa ma solo perché ha la febbre alta, a fianco ha il figlioletto di 3 anni e mezzo e il marito che le danno conforto e la rendono "comunque felice", la paura c'é ma il suo lavoro andrà avanti nonostante tutto. E' ancora molto scossa, dopo le minacce ricevute, Dounia Ettaib, la vicepresidente lombarda dell'Associazione donne marocchine in Italia (Acmid). Venerdì scorso la donna ha denunciato di essere stata pesantemente insultata e intimidita da due connazionali mentre si trovava vicino alla moschea milanese di viale Jenner. Motivo dell'aggressione: l'impegno, tra l'altro, per ottenere la costituzione di parte civile (che il giudice non ha riconosciuto) nel processo per l'omicidio di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa dal padre e altri familiari perché, secondo
Caso Hina. Dounia Ettaib chiede giustizia
In questi due giorni non è uscita di casa ma solo perché ha la febbre alta, a fianco ha il figlioletto di 3 anni e mezzo e il marito che le danno conforto e la rendono "comunque felice", la paura c'é ma il suo lavoro andrà avanti nonostante tutto. E' ancora molto scossa, dopo le minacce ricevute, Dounia Ettaib, la vicepresidente lombarda dell'Associazione donne marocchine in Italia (Acmid). Venerdì scorso la donna ha denunciato di essere stata pesantemente insultata e intimidita da due connazionali mentre si trovava vicino alla moschea milanese di viale Jenner. Motivo dell'aggressione: l'impegno, tra l'altro, per ottenere la costituzione di parte civile (che il giudice non ha riconosciuto) nel processo per l'omicidio di Hina Saleem, la ragazza pakistana uccisa dal padre e altri familiari perché, secondo