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Omofobia, il Consiglio d'Europa richiama la Polonia


Alla fine è arrivato il richiamo ufficiale per la Polonia, rea di diffondere l'omofobia e non tutelare a sufficienza le persone omosessuali e transgender. L'atto di accusa si trova nel Memorandum al governo polacco presentato dal Consiglio d'Europa, l'organismo sovranazionale che riunisce 47 paesi membri e si occupa di tutelare i diritti dell'uomo e la democrazia pluralista e garantire il primato del diritto; favorire e incoraggiare la consapevolezza dell'identità culturale europea e della sua diversitàIl commissario del Consiglio d'Europa per i Diritti umani ha richiamato il premier polacco proprio per le politiche antigay e alcuni testi scolastici che diffondono il pregiudizio contro le persone lgbt.Thomas Hammarberg, in visita a Varsavia, ha sottolineato proprio la questione dei diritti delle persone omosessuali, la cui condizione in Polonia si è deteriorata dal 2002 a oggi, in seguito all'ascesa al potere delle destre. Il governo di Jaroslaw Kaczynski, infatti, è sostenuto oltre che dal Pis (Legge e ordine, il partito dei gemelli), anche dal partito euroscettico Autodifesa e dall’ultracattolica Lega delle Famiglie.Non sappiamo che effetto farà la denuncia del Consiglio d'Europa, ma certo la Polonia - o meglio il suo governo di ultradestra - è sempre più isolata in Europa.