Snorki sarai tu!

Polemiche light - 15° - La divina Lucrezia


“Sono davvero arrabbiata,” mi accoglie così Lucrezia Lante della Rovere, nella sua bella casa di Roma, tra Parioli e Coppedè. “A Taormina ho avuto un premio per questo bel film, “Gli occhi dell’altro”: la storia di una coppia che ospita un curdo che è appena uscito dal carcere. L’equilibrio della coppia si sgretola…davvero un bel film, a prescindere dal piacere di aver lavorato con il mio compagno, Giampaolo Tescari, il regista… Un film accurato, intenso, moderno.”Ebbene?“Ce l’ho con il sistema della distribuzione, che agisce in regime di monopolio, senza una legge che tuteli gli artisti. Così, tu puoi anche aver fatto un ottimo lavoro, come nel nostro caso, ma è frustrante che poi il film non lo vede nessuno: semplicemente non arriva nelle sale. Per il regista è una beffa devastante, a volte ha aspettato anche tre o quattro anni, ha lavorato con passione pensando solo a quello…E resta bruciato. L’attore, si sa, è più puttana, si arrangia, fa altro, per fortuna le offerte non mancano.”La televisione darebbe molte opportunità. Invece, ti piace molto meno.“Non mi diverto, è vero: mi sento a disagio. Diciamo la verità: in tivu vince chi la spara più forte, chi sa aggredire, mettersi in  mostra…”Stai parlando per caso di tua mamma, Marina?“No, sto parlando di come funziona oggi la tivu. Forse sono proprio moralista, integralista, islamica! Un esempio. Mi invitano a quel programma di Fabio Canino, che non conoscevo, la televisione la guardo davvero poco. E tutti mi dicono: devi andare assolutamente, è un cult. Ok, vado e scopro, in attesa di entrare, che la puntata è dedicata ai ragazzi escort, i mignotti insomma. Spio da dietro le quinte e vedo una sorta di supermercato di chiappe e tette, ragazzi e ragazze che fanno sfoggio di chi abbia qualcosa di più grosso degli altri, da mostrare…”E tu?“Sono esterrefatta, mi vien voglia di scappare. Intanto passano i filmati che non nascondono quasi nulla, penetrazioni, pratiche varie, fruste, insomma tutto e di più. Io scappo, mi dico. Il bello è che, poi, mi sono divertita, con Canino, che ha vero talento: in una curiosa intervista in un confessionale, io ero inginocchiata. Fabio è spiritoso, intelligente,  di talento ne ha. Ma la cornice era al limite del porno, di cattivo gusto! Perché? Ragioni di audience, credo.”Contenuto troppo trasgressivo?“Ma no. E’ solo questione di stile. Tra trasgressione e volgarità, la differenza la fa lo stile.”Mi stai dicendo, se capisco bene: trasgredire si può fare, ma con stile.“La trasgressione dev’essere lieve. Un attimo segreto e fuggente. Detesto le pesantezze. Uno che non mi piace, ad esempio, è Fabio Volo…tutto fondato, costruito sulla volgarità.”Mi interessa il tuo rapporto con le trasgressione. Ne hai fatte, ne fai?“Una volta, forse sì. Adesso, chissà. Ho abitudini molto casalinghe. La mia trasgressione è la tourneè teatrale, in questa stagione ad esempio sono andata in giro con un buon pezzo, “Scoppio di amore e di guerra”. Un bel ruolo di mignotta, per dirla in sintesi. Ecco: in teatro viene fuori il mio esibizionismo. Mi scopo il pubblico ogni sera.”Volevo dire, anche se mi stai dribblando: trasgressioni private.“Certo non le racconterei a te. Ma credimi: la tournèe di per sé è un’idea straordinaria di trasgressione. Si va in giro e si cambia approccio con la vita. Può succedere qualsiasi cosa e non importa se poi non succede niente. Il brivido c’è. La sola idea del viaggio e dell’avventura ti fa godere. Di solito ho vergogna ad ostentare il mio corpo. Ma, in scena, se è necessario, tiro fuori la tetta: divento, come ti dicevo, esibizionista.”Mentre, fuori di scena…“Che testardo! Posso dirti una cosa? Ma con chi la fai, ‘sta trasgressione? A me gli uomini oggi mi sembrano tanto poco sexy, incravattati, brutti, noiosi… Tutti uguali.”Mettiamo però che uno sia un po’ meno uguale degli altri, meno brutto e senza cravatta.“Importante, allora, è la prima e unica regola: non si deve mai dire niente, mai ammettere niente, nascondere tutto.”E tu? Sei gelosa?“Molto, ma la regola vale anche per me. Se non so nulla, non c’è problema.”Se invece intuisci o sai…“Potrei anche ammazzare!”Per chiudere l’argomento: che cosa è importante, nella trasgressione?“E’ un momento di appartenenza a se stessi. Deve pur esserci qualcosa che appartenga solo a noi, alla nostra identità segreta.”       Ed è una questione di stile, mi hai detto. Posso dire la mia, sul tuo stile?“Sono curiosa.”A me sembra che lo stile, il tuo stile, per te alla fine sia anche una gabbia. Non abbastanza fredda per essere considerata algida e snob. Ma non abbastanza calda per essere accettata come una donna passionale. Sei a un confine, forse avresti bisogno di un regista eccezionale, che ti spingesse a esplodere in una direzione o nell’altra. Mi riferisco, naturalmente, a Lucrezia artista. Ti riconosci?“Sì, in pieno. E’ vero. Sono, o mi sentono, trattenuta. Appaio fredda e non lo sono: né nel lavoro né nella vita privata. Forse perché preferisco defilarmi piuttosto che essere invadente? E poi mi sento, e non mi dispiace affatto, molto lontana dal modello ossessivo di oggi, la donna che “vende” il proprio corpo. Quelle che sembrano dirti: guardami, toccami. Non mi interessa propormi come una bomba del sesso, proprio non mi sfiora l’idea.”Perché?“Ma, forse, perché è solo una rappresentazione, una finzione. Da ragazzina temevo il giudizio degli altri sulla mia fisicità. Era anche un fatto di timidezza – non espormi, stare di lato, tranquilla.”Diciamo anche che hai avuto una mamma esplosiva, sopra le righe. Marina ha un’identità opposta alla tua… Come vanno, adesso, i rapporti?“Mi sento molto legata a lei. Io, mia mamma, l’amo. C’è un rapporto indubbiamente conflittuale. Ma ci sentiamo assai più spesso di una volta, un giorno sì e uno no. La cerco e lei mi cerca. E, con il tempo, questo rapporto mi diverte sempre di più.”Ti diverte?“Diciamo che siamo, lei e io, due grandi rompicoglioni. Ma molto legate.”Pensare che una volta ti dava addirittura fastidio, parlare dei vostri rapporti.“Si cresce. E abbiamo fatto un bel salto in avanti, tutte e due. Lei si sentiva giudicata da me. E viceversa. Erano pesanti anche gli sguardi, i silenzi. Adesso, invece, rido. Ridiamo. Lei non i sente più sotto esame e io neanche.”Un esempio? Fammi capire.“Quando andiamo a fare shopping. Lei è semplicemente un genio. Per chiedere gli sconti, dico. Lei vuole come minimo il 30 per cento di sconto, a prescindere, e se non se glielo fanno si mette a urlare come un’ossessa. Carlo Ripa di Meana, se c’è, assiste attonito. Lei ha la faccia, diciamo la verità, come il culo. Ebbene: da ragazzina mi vergognavo, volevo scomparire sotto terra. Ora, rido come se fossi al cinema. Non riuscirei mai a fare come lei, però…”Però?“Beh, oltre al divertimento mi conviene pure. Conviene fare shopping con lei: risparmi il 30 per cento. E lei è felice, con me, perchè stiamo assieme.”Insomma, Lucrezia è diventata tollerante, verso la mamma-uragano.“Le cose cambiano. La mia identità forse è quella di Dory, la compagna del pesciolino Nemo. Mi hanno perfino regalato un peluche, per sfottermi perché nella vita sono come Dory.”Bene. Ora, partendo da questa centralità del tuo stile di confine al confine tra freddezza e passione, mi piacerebbe sapere  quali sono i personaggi che detesti o che ti piacciono. Per lo stile e per l’immagine che danno di sé.  Come ti vengono in mente.“Detesto ad esempio Rutelli, senza stile divide la sinistra. E, poi, quella posizione sul referendum! Non mi piacciono, naturalmente, gli eccessi di Berlusconi: è tanto, è troppo. Se dovesse uscire di scena, mi mancherà, il Cavaliere. Ma anche Prodi non mi va giù.”E così abbiamo liquidato maggioranza e opposizione, mezza politica italiana.“Sì, perché è politica fatta di finzioni e di rappresentazioni. Di pessimo stile. Mi fa cascare le palle a terra…”Ma c’è qualcuno che non ti procuri questa, peraltro improbabile, caduta?“Adoro le vignette di Bucchi. E mi piace la finezza di Michele Serra. E Mariangela Melato? Un mito. Sono pazza poi di Liv Ullmann: anche se non mi ha riconosciuto, pochi giorni fa, per la festa dei novant’anni di Monicelli.”Ci sei rimasta male?“Ma no, no: sono passati tanti anni. E all’epoca del film, “Speriamo che sia femmina”, io ero un’adolescente… Altra attrice-mito, Irene Papas: da bacio, come per la mamma.”Occhio: Marina è notoriamente gelosa. E a te di Lucrezia, cosa piace e cosa no?“Mi dispiace la mia leggibilità. Se qualcuno mi ferisce, non riesco a nascondermi. Ci resto male di brutto e si vede. Mi attacco alle parole, sono iper sensibile. E reagisco, divento aggressiva. Però, c’è anche un aspetto positivo. Se sono coinvolta in modo positivo, tiro fuori tutta la mia energia, la vitalità, e l’umorismo. Sono generosa, mi piace dare e darmi.”Torniamo a ciò che detesti e a ciò che ti piace. Sempre ed esclusivamente per lo stile.“Certamente mi piace chi fa quei bei titoli del Manifesto. Non mi piace Flavia Vento, che mi sembra proprio l’opposto di me: ma forse non val la pena di parlarne e, comunque, mi piace ancor meno chi la usa. Non mi piacciono, proprio non mi piacciono gli eccessi di Oriana Fallaci. Detesto il matrimonio di Totti e le pagine dei giornali dedicate all’evento o alle sue barzellette: ma si può?Il matrimonio è stato come un seguito delle barzellette. Adoro il festival della letteratura a Caracalla… E detesto le macchine blu che infestano Roma, città meravigliosa. E le facce dei potenti, sì, quei figuri che ce l’hanno scritto in faccia: io sono potente! Che poi, a volte, si sgonfiano come palloncini al primo spillo.”Adesso sei un fiume in piena, altro che confine tra freddezza e passionalità!“Detesto quelli che sono andati a fare la foto del Papa defunto con il telefonino. Adoro Luca Ronconi: con lui farei una grande trasgressione, mi piacerebbe avere intimità. Il guaio è che non si dà mai. Finite le prove, scompare: ti guardi intorno e non c’è più.”Ti piacciono forse gli imprendibili?“Sì, voglio essere io a buttarmi addosso. Mi intriga chi scappa… Ma cosa stai facendo, te ne vai?”Beh, la chiacchierata mi sembra esauriente. Scusami. Debbo proprio scappare.