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Nuovo Pdl: gli alleati frenano


Reazioni fredde del centrodestraNel centrodestra continuano le polemiche sull'ipotesi del nuovo partito, con Udc e Lega che già hanno chiuso la porta: per Cesa è solo una questione di "marketing politico", mentre il Carroccio non ne vuole neppure sentir parlare. Maurizio Gasparri di An commenta invece con una battuta: "Il partito dei moderati non è la Coca Cola - dice l'ex ministro di An - Berlusconi ci dica cosa fare perchè vogliamo tornare al governo e non vendere bibite". Forza Italia ha tentato di declassarla a semplici "voci ferragostane". Ma a Bruxelles il simbolo del nuovo partito esiste già. Infatti sul sito internet dell'Agenzia europea per l'armonizzazione del mercato interno (Ohim), si legge che lo scorso 6 agosto è stato registarto il logo e il nome "Partito della libertà". La titolare del marchio risulta proprio Michela Vittoria Brambilla in quanto "persona fisica". Sul sito è presente anche il disegno del logo: su sfondo azzurro campeggia la scritta "Partito delle liberta", con sotto un arcobaleno con i colori della bandiera italiana.Intanto nel centrodestra però continuano le polemiche sull'ipotesi del nuovo partito, con Udc e Lega che chiudono totalmente la porta. Il Carroccio non ne vuole proprio sentir parlare del neopartito e per Cesa è solo una questione di "marketing politico". ''Il partito dei moderati non è la Coca Cola. Tuttavia il nostro John Pemberton, il famoso inventore della Coca Cola, è Berlusconi. Allora ci dica lui cosa fare perchè il nostro obbiettivo è tornare al governo, non vendere bibite'', commenta con una battuta Maurizio Gasparri la notizia che è Michela Brambilla ad aver depositato per prima il simbolo e il logo del Pdl. E aggiunge: ''Il processo di aggregazione nella Cdl non sta nella formula della Coca Cola. E' una cosa seria".Possibilista invece il vicepresidente della Commissione Europea ed esponente di FI, Franco Frattini: "Si, mi piacciono le sfide. Quando diventerà un partito, sono pronto a entrare". Al contrario Renato Schifani, capogruppo del partito al Senato, afferma che Fi "resta insostituibile", non cambierà nome e dunque "a settembre non cambierà nulla", mentre i circoli potranno essere solo "complementari e funzionali a FI".  Nettamente contrari gli esponenti dell'Udc, il cui segretario Lorenzo Cesa afferma che la sua forza non è "assolutamente" interessata alla nascita di un Partito delle Libertà. "L'argomento riguarda Berlusconi, la signora Brambilla e i dirigenti di FI. I partiti sono una cosa seria. E non si possono basare sul marketing politico". E anche dalla Lega viene uno stop, tanto che ieri il suo leader Umberto Bossi aveva tagliato corto: "Per la libertaà c'è solo la Lega".Mentre per Francesco Storace, leader di "La Destra", "Berlusconi e Fini dimenticano che gli elettori sono stanchi di questo dibattito e vorrebbero una opposizione molto più agguerrita sui problemi reali, come ad esempio ha indicato Bossi".