Snorki sarai tu!

Lola - 21° puntata


Abbiamo visto che per Lola la città ha la doppia funzione di madre/matrigna, desiderata e fuggita. Questo è al centro di una canzone del 1979 intitolata Folle città.La signora sviene l'inquilino sta ridono le iene fumano i bar rotola scricchiola anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha stringimi parlami cercami toccami ah aha folle città ah aha ma la notte non mi uccidere voglio un letto da dividere eh Un amore slitta dentro una rotaia sente freddo Elisabetta si buca e s'inguaia rotola scricchiola anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha lasciami evadere fammi nascondere ah aha folle città ah aha dammi in pasto ai visi pallidi fai a pezzi i sogni squallidi Albe di cemento notti di cristallo solo per appuntamento semaforo giallo rotola scricchila anima mia nonostante tutto non voglio andar via ah aha folle città ah aha stringimi parlami cercami toccami ah aha folle città ah aha ma la notte non mi uccidere voglio un letto da dividere eh La grande città affianca bruscamente, senza mediazioni, situazioni antitetiche; in essa convivono e si ignorano le persone cosidette noemali, i comuni cittadini che trascinano la loro grigia e ordinata esistenza piccolo borghese ("la signora", "l'inquilino") e i reietti della società postmoderna (la tossicodipendente). La città, con questa sua "follia", vale a dire con queste sue contraddizioni, appare tuttavia la solainterlociutrice possibile, bisogno di fuga dall'abbruttimento e dall'alienazione (l'anima che "rotola e scricchiola", i "sogni squallidi") e la richiesta di protezione si alternano confusamente, irrazionalmente ("lasciamo evadere/fammi nascondere"). Consapevoli di non poter vivere altrove e altrimenti, ambiguamente sedotti dal luogo e della società in cui la storia ci ha gettato ("nonostante tutto non voglio andar via"), rassegnati all'egemonia dei presunti"nomali" e di chi li guida ("dammi in pasto ai visi pallidi"), non resta che chiedere alla città di concedere quel pò di umanità che riesce ancora a dare ("ma la notte non mi uccidere/voglio un letto da dividere"). L'amore, il sesso, la disperata ricerca di un contato vivo, di cui magari in seguito doversi pentire, sono,come vedremo in tante altre canzoni, la sola via d'uscita, ancorchè temporanea, da una condizione esistenziale dolorosa e opprimente.