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Polemiche gratuite - 23 - Iraq, Prodi vuole il ritiro


Un attacco a freddo, pronto da un giorno intero e sparato nel pomeriggio di sabato, quando alla Camera manca solo il voto finale per l’approvazione del Decreto Pisanu sulla sicurezza. Berlusconi censura le dichiarazioni di Prodi sulle «truppe di occupazione italiane in Iraq» e accusa addirittura il leader dell’Unione di fare il gioco della resistenza irachena: «Quello che dice Prodi è molto grave – afferma il premier - In questo modo giustifica e incentiva gli attacchi ai nostri soldati da parte della guerriglia. Le nostre non sono truppe di occupazione, i nostri soldati sono amati e ben visti dalla popolazione locale». Chi si oppone a questo dogma irrinunciabile, insiste Berlusconi, «non vuole solo annullare le leggi varate da questo Parlamento, ma intende anche venir meno agli impegni internazionali rompendo la solidarietà occidentale, facendo tornare il nostro paese quella italietta del passato...».Ma cosa aveva mai detto Romano Prodi per scatenare l’ira del presidente del consiglio e della maggioranza di centrodestra? Ha semplicemente confermato conferma che, se l'Unione andrà al Governo, l'Italia ritirerà le «truppe occupanti dall'Iraq», dedicandosi invece alla«ricostruzione civile e materiale» del Paese: «Ho semplicemente ripetuto quel che ho sempre detto – ha precisato Prodi - la natura della nostra missione deve cambiare rispetto a quella attuale. Le nostre truppe sono state e continuano ad essere chiaramente percepite come truppe occupanti». In alcune interviste pubblicate sui quotidiani di oggi, sabato 30 luglio, tutti i leader dell’Unione si sono detti d’accordo, da Rutelli a Boselli.http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=43933