Snorki sarai tu!

Lola - 22° puntata


Secondo Lola per trovare un pò di autenticità bisogna abbandonare, il benessere, la ricchezza, la celebrità e scendere tra i disadattati, gli umili e gli emarginati; "e allora giù/quasi per casi/più vicino ai marciapiedi/dov'è vero quel che vedi/e allora giù.../tra stracci amore/ dov'è un lusso la fortuna/c'è bisogno della luna", recita il ritornello di uno dei maggiori successi di Lola, ... e la luna bussò (1979).La luna, figuratra le più ricorrenti nella sua produzione, romanticamente eletta ad interlocutrice in alcune canzoni, qui è utilizzata in due modi diversi, benchè coerenti: personificazione dell'innocenza e dell'ingenuità da una parte, simbolo della speranza e della consolazione dall'altra.E la luna bussò alle porte del buio "Fammi entrare", lui rispose di no! E la luna bussò dove c'era il silenzio ma una voce sguaiata disse "Non è più tempo" quindi spalancò le finestre del vento e se ne andò a cercare un po' più in là qualche cosa da fare dopo avere pianto un po' per un altro no, per un altro no che le disse il mare, che le dissse il mare E la luna bussò su due occhiali da sole quello sguardo non si accorse di lei ed allora provò ad un party in piscina senza invito non entra nemmeno la luna quindi rotolò su champagne e caviale e se ne andò a cercare un po' più in là qualche cosa da fare dopo avere pianto un po' per un altro no, per un altro no di un cameriere e allora giù quasi per caso più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi e allora giù senza bussare tra le ciglia di un bambino per potersi addormentare e allora giù fra stracci e amore dove è un lusso la fortuna c'è bisogno della luna e allorà giù giù giù-uh-uh (uh uh uh uh uh uh) E allora giù quasi per caso più vicino ai marciapiedi dove è vero quel che vedi tra le ciglia di un bambino per potersi addornentare c'è bisogno della luna giù giù giù La luna, antropomorficamente rappresentata come una persona ingenua e curiosa (ma modesta, come dimostra il verbo bussare) alla ricerca di un pò di attenzione e amore(Lola stessa, come ha amato e ama pensare il suo pubblico), in un contesto ostile popolato di ipocriti snob arricchiti ("party in piscina", champagne e caviale", l'importanza dell'"invito"), maleducati e arroganti ("voce sguaiata"), distratti e superficiali ("non si accorse di lei"), scopre che l'autenticità di sentimenti, oltre che nel sonno innocente di un bambino (le "ciglia"), resiste ormai solo nelle persone non contaminate dal denaro e dall'edonismo, quelle che raggiunte dalla "fortuna" (il solo binomio possibile è "stracci e amore"). Qui, in mezzo a questa umanità dimenticata, la "luna"potrà riconoscersi e integrarsi, senza bisogno di speciali mediazioni ("senza bussare"). Qui potrà finalmente dare libero corso alla sua capacità di amare, senza timore di essere respinta brutalmente o calpestata. Qui potrà essere apprezzataquasi fosse attesa da sempre: nel verso finale "c'è bisogno della luna" essa infatti coincide ormai con la purezza stessa, con la bellezza che apporta conforto e tiene ancora vive ancora la speranza e la fantasia.