La giunta militare birmana ha dispiegato i reparti della polizia in assetto antisommossa a Yangon dopo che si e conclusa senza incidenti la manifestazione contro il governo. E' la prima risposta alle straordinarie mobilitazioni iniziate nei giorni scorsi. Oggi a Yangon, l'ex capitale del Myanmar, i religiosi si sono rimessi in marcia, accompagnati dalla popolazione civile. In centomila hanno sfilato pacificamente, sfidando le minacce del regime che questa mattina si era dichiarato pronto all'uso della forza. Negli ambienti dell'opposizione, si diffonde il timore che i militari ricorrano all'impiego di agenti provocatori per far scoppiare disordini e violenze. Un espediente già utilizzato per reprimere la rivolta del 1988. Il regime sembra sordo alle esortazioni della comunità internazionale. Anche la Cina, che al consiglio di sicurezza dell'Onu ha finora bloccato l'adozione di nuove sanzioni contro la giunta birmana, ha chiesto "moderazione" nella gestione della crisi.
Myanmar: polizia antisommossa a Yangon
La giunta militare birmana ha dispiegato i reparti della polizia in assetto antisommossa a Yangon dopo che si e conclusa senza incidenti la manifestazione contro il governo. E' la prima risposta alle straordinarie mobilitazioni iniziate nei giorni scorsi. Oggi a Yangon, l'ex capitale del Myanmar, i religiosi si sono rimessi in marcia, accompagnati dalla popolazione civile. In centomila hanno sfilato pacificamente, sfidando le minacce del regime che questa mattina si era dichiarato pronto all'uso della forza. Negli ambienti dell'opposizione, si diffonde il timore che i militari ricorrano all'impiego di agenti provocatori per far scoppiare disordini e violenze. Un espediente già utilizzato per reprimere la rivolta del 1988. Il regime sembra sordo alle esortazioni della comunità internazionale. Anche la Cina, che al consiglio di sicurezza dell'Onu ha finora bloccato l'adozione di nuove sanzioni contro la giunta birmana, ha chiesto "moderazione" nella gestione della crisi.