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Yushenko: "La crisi si può risolvere democraticamente"


In aprile, il presidente ukraino Victor Yushenko ha deciso di sciogliere il Parlamento e ha indetto elezioni anticipate, previste il 30 settembre. Man mano che ci si avvicina alla data, lo scontro politico si intensifica. EuroNews ha chiesto un'intervista a Victor Yanukovich, primo ministro e leader del "Partito delle regioni", il maggiore del Paese, ma all'ultimo momento Yanukovich ha annullato l'incontro senza dare spiegazioni. Il presidente Victor Yushenko, sostenuto dal blocco "Nostra Ukraina - l'autodifesa popolare", ha invece accettato di rispondere alle nostre domande.Signor Presidente, benvenuto su "EuroNews". In primavera ha sciolto il Parlamento e indetto il voto anticipato. Perché?La situazione è molto semplice. Dopo elezioni oneste e democratiche, in Parlamento il risultato del voto è stato cambiato. I partiti della maggioranza hanno cominciato a comprare i deputati degli altri partiti, corrompendoli con i soldi. Prima due deputati, poi quattro, 13, 25. Così facendo, siamo usciti dalla costituzionalità. La maggioranza parlamentare è diventata illegittima, perché non si basava più su una coalizione di partiti, ma su alleanze create dopo dai deputati. E la Costituzione lo proibisce. Io, in qualità di Presidente della Repubblica, ho richiamato il Parlamento a bloccare questa pratica e a tornare allo status quo, ma sfortunatamente non mi hanno ascoltato. Il solo modo per risolvere la situazione era convocare elezioni anticipate. Solo così potremo ridare legittimità al Parlamento".Che importanza ha il voto per l'Ukraina?E' molto importante per la nazione ed è molto importante per i politici. Sono sicuro che dopo le elezioni quello che succedeva in Parlamento, la corruzione politica, non si verificheranno più. Limiteremo radicalmente le possibilità di corruzione, compravendita dei voti e delle leggi e di stravolgimento del risultato pdel voto. L'essenziale è che il Paese cominci a capire che da una crisi come questa si può tranquillamente uscire con metodi democratici. C'è l'impressione che, dopo la rivoluzione arancione, l'Ukraina pensi soltanto allo scontro politico. Ma che cosa è successo all'economia e alla qualità della vita dei cittadini? Dopo la rivoluzione arancione, ci sono stati cambiamenti che l'economia del Paese non vedeva da 15 anni. Se per esempio parliamo di parametri macroeconomici, la crescita del Pil è al livello del 7- 8%. E' un parametro stabile, che ci ha dato la possibilità di adottare un'altra politica finanziaria. Nel 2005, in un solo anno il gettito fiscale è aumentato del 54 %, e nel 2006 del 37 %. Da due anni e mezzo, in Ukraina non ci sono state più proteste sociali. Oggi, il minimo considerato vitale e le pensioni minime sono allo stesso livello. E questa è una questione molto sentita in Ukraina, dove ci sono 14 milioni di pensionati. Nel 2005 gli stipendi sono saliti di oltre il 50%, il reddito reale del 21 %. E questi sono soltanto alcuni esempi. Sono molto contento del potenziale economico del paese, e del potenziale sociale e umano della popolazione. Cose che il Paese aspettava da tanto tempo.Perché non ha sostenuto il referendum sulla lingua russa e sull'entrata dell'Ukraina nella Nato? Qual è la sua posizione su questi temi?Non credo che la lingua di un altro stato ci possa identificare come ukraini. Non vale nemmeno la pena di discuterne. Secondo. La politica sulla lingua che figura nella costituzione dà risposte precise alle prospettive dello sviluppo del russo o di qualunque altra lingua delle minoranze etniche. La nostra dottrina sulle lingue è ispirata alla carta europea sulle lingue, alla quale si è adeguata perfettamente. Ora, per quanto riguarda la Nato. Primo. Nessuno ci chiede oggi se vogliamo entrare a farne parte. Arriverà il momento in cui ci sarà chiesto, e noi daremo una risposta a livello nazionale. Ho già detto che per l'Ukraina aderire alla Nato oppure no è una questione di referendum nazionale. A questo proposito non ci sono discussioni. La risposta sarà nazionale. L'euro-integrazione può diventare un tema nazionale per l'Ukraina o non è più di attualità? E' molto attuale. La società la percepisce abbastanza facilmente, oggi l'Unione europea è il partner commerciale principale dell'Ukraina e le relazioni si sviluppano sempre di più. Ogni anno penetriamo nuove nicchie del mercato europeo. Per noi, è molto importante firmare un accordo di 3 anni Ukraina-Unione europea, che abbia successo. L'accordo esistente raggruppa già oltre 70 attività. Abbiamo siglato l'accordo sulla cooperazione nel campo energetico. Abbiamo adottato la risoluzione sull'oleodotto Odessa-Brody verso l'Unione europea, siamo arrivati ad accordi nel campo dello spazio aereo e altri settori. Adesso l'Ukraina èalle porte dell'organizzazione mondiale del commercio. Siamo convinti che l'adesione possa cambiare la qualità delle nostre relazioni con i nostri vicini, prima di tutto con l'Unione europea. In altre parole, quando diciamo "Ukraina - Unione europea" è già una questione di attualità, che concerne la vita di tutti i giorni dei cittadini ukraini. Come vede il futuro vicino dell'Ukraina?Vedo un Paese europeo, democratico. Un Paese dove i valori democratici fondamentali sono stabiliti chiaramente e irrevocabilmente, a partire dal diritto di scelta e arrivando alla libertà, la libertà di espressione. E' il Paese, e ne sono sicuro, che creerà la prevalenza del diritto e della legge. Verremo a capo del problema della corruzione, che proviene dal passato e che è un male enorme che tocca più sfere. Di questo problema parliamo pubblicamente e lo combattiamo pubblicamente. Sono sicuro che ci riusciremo, sono sicuro che diventeremo un Paese prospero, rispettoso della dignità umana, che avra relazioni con i vicini e i partner caratterizzate dai principi di uguaglianza, di apertura, di amicizia sia nella sfera economica sia in quella sociale e umanitaria. Sono molto ottimista per quanto riguarda le prospettive dell'Ukraina, perché questo Paese è sempre stato al centro dell'Europa. Quando parlo di valori europei, intendo dire che la mia nazione ha contribuito alla loro formazione grazie a sforzi enormi. La nazione Ukraina è essa stessa autrice di questa politica europea.