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Coop: Esselunga fece spionaggio industriale


Le “forti pressioni” subite dai fornitori, ha spiegato nella conferenza stampa Tassinari, riguardavano i contratti del 2004 ma anche quelli gia’ chiusi negli anni precedenti. I “segreti industriali”, secondo i vertici della Coop, “sono stati usati per colmare un divario concorrenziale”, legato alle maggiori quantita’ necessarie alla Coop per le sue dimensioni superiori, “che come risulta dalle carte processuali era in alcuni casi di ben 7 punti percentuali, mentre la presunta convenienza dei prezzi dell’Esselunga dichiarata dal suo proprietario e’ nell’ordine dell’1%”. Tassinari ha definito “poco edificante” la vicenda, “simile a quella della Mac Laren/Ferrari”; la Coop ha valutato “in oltre 300 milioni di euro i danni economici subiti da questa condotta illecita”. Per ottenere un risarcimento, agira’ in sede di giustizia civile. Ed e’ proprio sui prezzi che i vertici della Coop si sono sentiti maggiormente punti sul vivo dall’attacco di Caprotti. “Nel ricorso presentato a Bruxelles - ha spiegato Tassinari - si dice che la Coop, non avendo piu’ i prezzi migliori, ha di fatto rinunciato alla sua missione cooperativa e per questo non ha piu’ il diritto di avere il trattamento fiscale specifico: e’ un attacco al cuore della nostra funzione, non ci si accusa semplicemente di essere concorrenti sleali”. In realta’, dati alla mano, Tassinari ha ammesso che nel 2007 i prezzi dell’Esselunga sono piu’ bassi di quelli della Coop, “ma fino al 2005 erano decisamente piu’ alti. C’e’ stato un calo improvviso, di circa il 5%, che non mi spiego e che avrebbe dovuto far chiudere la societa’ con i bilanci in rosso: ma invece la redditivita’ di Esselunga e’ rimasta intonsa”.