Snorki sarai tu!

Lola - 23° puntata


E' difficile che il senso di appartenenza si tramuti nelle canzoni di Lola in un motivo di forza e prefiguri una qualche forma di riscatto: non si parla mai, infatti, di una collettività reale, organizzata, ma di una serie scollegata di persone sole, isolate, ostacolate nella loro continua e reciproca ricerca. Non a caso in una ironica canzone dal titolo Bongo Bongo (1980), questa immaginaria comunità dei bassifondi che dovrebbe offrire asilo ai fuggiaschi della società postmoderna assunme il nome di una fantomatica tribù africana:Io mi trovo molto meglio con i Bongo-Bongo quando un uomo fa l'amore voglio sia un orango uh! Bimbo mio un pulcino pio pio A me piace far casino come i Bongo-Bongo con la faccia contro il sole voglio stare al mondo tu che ne sai tanti soldi niente guai. E poi girar i bar del porto quando è notte dove se non stai attento, basta fare un movimento che ti riempiono di botte e non avere mai paura di chi è strano di un principio di follia avventura e fantasia che ti prendono la mano. Io mi trovo molto meglio con i Bongo-Bongo non mi piacciono gli stupidi di un certo rango tu cosa vuoi sotto il naso hai proprio noi. E poi girar i bar del porto quando è notte dove se non stai attento, basta fare un movimento che ti riempiono di botte e non avere mai paura di chi è strano di un principio di follia avventura e fantasia che ti prendono la mano. Io mi trovo molto meglio con i Bongo-Bongo non mi piacciono gli stupidi di un certo rango tu cosa vuoi sotto il naso hai proprio noi. La canzone, interpretata con voce alterata, beffarda, volutamente antipatica ("uh bimbo mio/ oh pulcino pio pio"; "tu, cosa vuoi?"), è una aperta provocazione nei confronti del perbenismo ("quando un uomo fa l'amore voglio sia un orango") e ribadisce le posizioni ideologiche riscontrate in altri testi: la simpatia per i "diversi" ("non avere mai paura di chi è strano"), l'identificazione con gli emarginati (i Bongo Bongo, appunto, dietro i quali sembra inevitabile oggi, attuando la canzone, scorgere i molti extracommunitari che sempre di più "turbano" l'esistenza del cittadino europeo e mettono in luce le contraddizioni su cui si regge il nostro sistema sociale ed economico) e il netto rifiuto del livello di vita capitalistico-borghese ("tanti soldi e niente guai", "gli stupidi di un certo rango"); a quest'ultimo viene contrapposta la vita "spericolata" ("i bar del posto quando è notte") di chi si lascia guidare dall'istinto e dai propri sogni ("un principio di follia, di avventura e fantasia che ti prendono la mano") e vuole vivere pienamente e liberamente la propria vita ("con la faccia contro il sole voglio stare al mondo").