Snorki sarai tu!

Loredana Bertè: un’artista sacrificata alle logiche della Tv trash


Cosa può avere scatenato la rabbia della cantante, che ieri si è barricata nella sua stanza dell’Aldovrandi Palace a Roma, minacciando il suicidio? Perchè non riesce a trovare un suo spazio artistico per condividire ancora con i suoi tanti fans l’emozione della sua voce graffiante?Per chi, come me, ha accompagnato gli anni del malessere giovanile, della rabbia e della trasgressione con la musica della Bertè è un dolore vederla mercificata nella logica della tv nazional popolare, così egregiamente rappresentata dal "Treno dei desideri" della Clerici. Il duetto con il fan di turno: una forzatura buonista troppo stridente con il carattere vulcanico della cantante.La Bertè, si sa, è un’artista ribelle. Lo aveva già dimostrato all’epoca della sua partecipazione a Music Farm I (2004), programma che l’aveva in qualche modo rilanciata, ma nel quale si era comportata "male", facendo passare momenti di tensione alla produzione, disattendo alle regole del reality, dopo l’eliminazione.Si era messa in evidenza, allora, l’inalterata forza artistica e l’immensa voglia di cantare e di comunicare col proprio pubblico. Ma senza regole ed imposizioni, a modo suo, capriccioso ed imprevedibile. E Loredana, che non sembra voler piegarsi alla maturità dei sui 57 anni, ha continuato ad offrirci la sua musica (Baby Bertè, 2005; e l’album live nel 2007), ma senza riprendere quel ruolo da protagonista che le era appartenuto nel passato. Qualche presenza televisiva, il rifiuto di San Remo 2007, poco spazio... E così, come sorprendersi che la sua apparizione di sabato sera, dalla Clerici, limitata e preconfezionata, potesse non destare malessere nella cantante.Una protagonista, che non sopporta di diventare comparsa nel circo mediatico e che per richiamare a sè l’attenzione di fans e amici, si lascia sprofondare nella disperazione. E’ prerrogativa dei talenti non portarsi da soli la propria sofferenza...