Snorki sarai tu!

Il caso Bertè secondo Mariella Venegoni (LaStampa)


Ho passato il pomeriggio di domenica al telefono, alle prese con il caso Bertè. Giornali e tv tracimano su tentativi di suicidio, ma non è vero affatto. Loredana non ha mai pensato di ammazzarsi. Stava male perché con un movimento brusco si era procurata uno stiramento alla schiena, voleva un medico e non il fisioterapista che voleva darle l'albergo di cui era ospite. Come spesso succede quando è nervosa, non aveva chiuso occhio e voleva dormire, ma doveva lasciare la stanza, ma non l'ha lasciata. Non sarà la prima volta, e nemmeno l'ultima. E' cominciato un circo mediatico spaventoso. Hanno chiamato Renato Zero, che era a Roma e che è andato in hotel; hanno chiamato sua sorella Leda, e non pare che le due amino vedersi. Sono arrivati giornalisti, troupes, fotografi. E' cominciata una trattativa da dietro la porta. Io non c'ero, non so. Loredana ogni tanto mi chiamava e diceva che voleva dormire e non ci riusciva per via di questo bailamme: "di' al direttore dell'albergo che me ne vado domani". A forza di urlare, era completamente senza voce. Loredana è un'artista che continua a far progetti, scrive canzoni e l'ultima "Nautilus", sulle guerre, musica sua e di Radius, vorrebbe portarla a Sanremo. Disegna oggetti e abiti, chiunque al suo posto avrebbe una sua linea presso un bel marchio, si farebbe un sacco di soldi, ma lei no. Problemi caratteriali, e diciamolo problemi nervosi. La gente non si fida, ma molta gente sfrutta pure le sue idee senza nulla darle in cambio. Loredana dovrebbe decidersi a curarsi, cercheremo di convincerla tutti insieme, speriamo sia la volta buona. Ci proverà anche oggi Renato Zero, che dopo ieri torna a trovarla. E' un anno buono che non si vedono. Lei ha dormito, si è riposata. Speriamo.