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Turchia-Iraq. D'Alema ad Erdogan: guerra da evitare


Un'incursione dell'esercito turco nel Nord Iraq a caccia di terroristi del Pkk porterebbe con sé il rischio che il conflitto si allarghi e destabilizzi la Regione finora più tranquilla del Paese: un rischio che, a giudizio dell'Italia, "dovrebbe essere evitato". Nel giorno in cui i separatisti curdi - attraverso la loro agenzia Firat - lanciano l'allarme su un "imminente attacco aereo" di Ankara nel Kurdistan iracheno, Massimo D'Alema incontra il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogan al suo secondo giorno visita ufficiale in Italia e gli manifesta tutte le perplessità italiane su un possibile sconfinamento del potente esercito turco in Iraq. Così come aveva fatto ieri sera con Prodi, in un colloquio durato oltre un'ora Erdogan spiega al responsabile della Farnesina che Ankara non ne può più delle sanguinose azioni armate del Pkk, che nel corso dell' anno hanno causato la morte di oltre 150 soldati turchi. Blitz tutti peraltro partiti dalle basi che i guerriglieri hanno stabilito in Nord Iraq e che Ankara vorrebbe sradicare una volta per tutte. Quando la Turchia, ha detto in serata Erdogan, "lo riterrà necessario". Un ragionamento che trova attentissime le orecchie del capo del diplomazia italiana: D'Alema manifesta "solidarietà " al suo interlocutore e assicura che l'Italia è disposta a dare una mano "nel dialogo con la comunità irachena" e facendo pressioni su Baghdad.