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Elezioni politiche russe. L'OSCE rinuncia a inviare i suoi osservatori


Mentre gli elettori del grande nord e dell'estremo oriente russo hanno già cominciato a votare, l'OSCE annulla la sua missione di controllo delle elezioni politiche russe. Secondo l'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, le autorità di Mosca hanno posto un ostacolo dopo l'altro e a due settimane dallo scrutinio, quasi tutti gli osservatori che sarebbero dovuti partire non hanno ancora ricevuto il visto. Già l'OSCE era stata costretta a ridurre il numero degli inviati che erano passati dai 400 accreditati nel 2003 a 70 per queste elezioni. L'organizzazione parla di ritardi e restrizioni senza precedenti. Un colpo di scena che pone molti interrogativi all'estero, ma lascia indifferenti le autorità russe, secondo le quali la decisione dell'OSCE non mette in discussione gli standard democratici interni. Indifferente ai sospetti di manipolazione anche la Duma, che oggi ha tenuto la sua ultima seduta. I sondaggi prevedono per il partito presidenziale Russia unita un risultato ben oltre la maggioranza assoluta. Sempre secondo i sondaggi, a parte il partito di Putin, solo i comunisti potrebbero riuscire a superare lo sbarramento del 7%.