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La storia di Amadeo Bordiga (I° parte)


Amadeo Bordiga (Ercolano, 13 giugno 1889 – Formia, 23 luglio 1970) è stato un politico, rivoluzionario comunista italiano. Fu tra i fondatori del Partito Comunist d'Italia dopo la scissione avvenuta al Congresso di Livorno del PSI nel 1921. Critico dell'involuzione stalinista della Terza Internazionale e sostenitore di una nuova forma-partito (organico).La formazione di Bordiga fu di carattere scientifico. A differenza della quasi totalità dei politici moderni, egli sottopose fin da ragazzo la teoria politica a una visione scientifica piuttosto che il contrario (nelle sue opere della maturità sostenne che la scienza moderna è marcatamente influenzata dall'ideologia). Il padre Oreste, piemontese, fu uno stimato studioso di scienze agrarie, la cui autorevolezza era riconosciuta specialmente a proposito dei secolari problemi agrari del Mezzogiorno italiano. Lo zio paterno, Giovanni, fu matematico, esperto di geometria proiettiva, insegnante all'università di Padova, militante del radicalismo tardo risorgimentale (appassionato d'arte, fondò tra l'altro la Biennale di Venezia). La madre, Zaira degli Amadei, discendeva da una antica famiglia fiorentina e il nonno materno fu cospiratore nelle lotte risorgimentali. L'ambiente familiare fu dunque fondamentale nella formazione del giovane rivoluzionario, che seppe fondere la scienza con l'arte, come ebbe a dire nel 1960 a proposito dell'intero movimento rivoluzionario. Con queste premesse, Bordiga si laureò in ingegneria al Politecnico di Napoli nel 1912. Aveva già conosciuto il movimento socialista al liceo, tramite il suo professore di fisica (Calvi) e nel 1910 aveva aderito al Partito Socialista Italiano.