E' arrivato il giorno del voto anticipato. I georgiani hanno cominciato a recarsi alle urne per eleggere il nuovo presidente mentre sul Paese, finito nell'orbita pro-occidentale ma dilaniato da spinte separatiste, aleggia il fantasma dei brogli. Si temono anche nuovi scontri di piazza tra i sostenitori del presidente in carica Saakashvili e le forze d'opposizione. Il clima č carico di tensione. Saakhashvili, l'ex eroe della rivoluzione delle rose dopo la violenta repressione poliziesca dello scorso novembre ha perso consenso, ma sembra poco disposto a farsi da parte anche in caso di sconfitta. Levan Gaciceladze, il suo principale avversario, si č detto sicuro che la consultazione verrā "falsata" ed ha annunciato che, in questo caso, non intende riconoscerne i risultati. Le opposizioni hanno giā preannunciato per domani una grande manifestazioe ovviamente non autorizzata. Come si vede, i segnali inquietanti sono molti e la crisi economica (tasso di disoccupazione fra il 30 e il 50%, corruzione scandalosa) non fa altro che aggiungere benzina sul fuoco.
Georgia: Saakashvili favorito, l'opposizione denuncia brogli
E' arrivato il giorno del voto anticipato. I georgiani hanno cominciato a recarsi alle urne per eleggere il nuovo presidente mentre sul Paese, finito nell'orbita pro-occidentale ma dilaniato da spinte separatiste, aleggia il fantasma dei brogli. Si temono anche nuovi scontri di piazza tra i sostenitori del presidente in carica Saakashvili e le forze d'opposizione. Il clima č carico di tensione. Saakhashvili, l'ex eroe della rivoluzione delle rose dopo la violenta repressione poliziesca dello scorso novembre ha perso consenso, ma sembra poco disposto a farsi da parte anche in caso di sconfitta. Levan Gaciceladze, il suo principale avversario, si č detto sicuro che la consultazione verrā "falsata" ed ha annunciato che, in questo caso, non intende riconoscerne i risultati. Le opposizioni hanno giā preannunciato per domani una grande manifestazioe ovviamente non autorizzata. Come si vede, i segnali inquietanti sono molti e la crisi economica (tasso di disoccupazione fra il 30 e il 50%, corruzione scandalosa) non fa altro che aggiungere benzina sul fuoco.