Snorki sarai tu!

E' Ufficiale: l'Udc corre sola


La 'telenovela' finisce a Mestre. Ma questa volta non c'è il classico colpo di scena di ogni soap opera che si rispetti. La conclusione è quella 'scritta' da giorni, sancita ieri nella telefonata dell'addio tra Berlusconi e Casini. L'Udc non aderirà al Popolo delle Libertà, correrà da sola, con il suo simbolo, e punterà sull'ex presidente della Camera come candidato premier. Si chiude dunque a Mestre, con l'annuncio ufficiale dato da Casini durante un comizio elettorale, un'alleanza che era cominciata 14 anni fa. "Ho deciso di sciogliere positivamente le riserve - ha detto il leader centrista - e ho deciso di candidarmi alla presidenza del Consiglio dei ministri". Che i toni nei confronti degli ex alleati in questa campagna elettorale non saranno all'insegna del fair play, Casini lo fa capire subito. A Berlusconi dice: "In Italia non tutti sono in vendita". Ma la rottura è stridente anche nei confronti di Gianfranco Fini che ai tempi dell'annuncio del predellino sembrava essere il suo alleato naturale contro il progetto berlusconiano di un nuovo partito. Casini ostenta indifferenza nei confronti del 'veto' posto da An sull'Udc. "Non mi interessa più, questo è un problema loro, non mio, ormai io guardo avanti". La conseguenza è che quando gli si chiede se ci sono margini di riavvicinamento con il Pdl, Pier risponde: No, non esiste, ma di cosa parliamo?". Poi lancia i temi della sua campagna elettorale. Tra questi "la difesa dell'identità cristiana del nostro popolo".