Snorki sarai tu!

La storia di Antonio Gramsci (III° parte)


Con questa preparazione avventurosa riuscì a prendere la licenza ginnasiale a Oristano nell'estate del 1908 e a iscriversi al Liceo Dettori di Cagliari, stando a pensione, prima in un appartamento in via Principe Amedeo 24 poi, l'anno dopo, in corso Vittorio Emanuele 149, insieme con il fratello Gennaro il quale, terminato il servizio di leva a Torino, lavorava per cento lire al mese in una fabbrica di ghiaccio del capoluogo sardo. La modesta preparazione ricevuta nel ginnasio si fece sentire, perché inizialmente Gramsci ottenne nelle diverse materie appena la sufficienza, ma recuperò in fretta: del resto, leggere e studiare era il suo impegno costante. Non si concedeva distrazioni non soltanto perché avrebbe potuto permettersele solo con grandi sacrifici, ma anche perché l'unico vestito, per lo più liso, da lui posseduto, non lo incoraggiava a frequentare né gli amici né i locali pubblici. Il fratello Gennaro era tornato in Sardegna militante socialista e ai primi del 1911 divenne cassiere della Camera del lavoro e segretario della sezione socialista di Cagliari: «Una grande quantità di materiale propagandistico, libri, giornali, opuscoli, finiva a casa. Nino, che il più delle volte passava le sere chiuso in casa senza neanche un'uscita di pochi momenti, ci metteva poco a leggere quei libri e quei giornali» [8] Leggeva anche i romanzi popolari di Carolina Invernizio e di Anton Giulio Barrili e quelli di Grazia Deledda ma non li apprezzava, considerando folkloristica la visione che della Sardegna ha la scrittrice; leggeva «Il Marzocco» e «La Voce» di Giuseppe Prezzolini, Papini, Emilio Cecchi «ma in cima alle sue raccomandazioni, quando mi chiedeva di ritagliare gli articoli e di custodirli nella cartella, stavano sempre Croce e Salvemini».