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Paraguay: vince Lugo, cade l'ultima oligarchia


Svolta politica in Paraguay: con oltre dieci punti percentuali di vantaggio, l'ex vescovo cattolico Fernando Lugo ha vinto le elezioni presidenziali, sconfiggendo Blanca Ovelar, la candidata del partito al governo dal 1947, il Partito Colorado. Lugo ha ottenuto il 40,8 per cento delle preferenze - pari a circa 705mila voti - contro il 30,7 per cento della Ovelar, che ha raccolto 530mila preferenze. La terza forza emersa è quella guidata dal generale in pensione Lino Oviedo, che ha raccolto il 21,9 per cento dei voti. Alle urne si è recato il 66 per cento dei circa 2,8 milioni di aventi diritto. Il primo a riconoscere la vittoria di Lugo è stato Oviedo, che si è impegnato a fare la sua parte per garantire la stabilità del paese. Solo successivamente è intervenuta pubblicamente la Ovelar, che ha parlato di «un giorno speciale in cui, grazie alla democrazia, siamo stati tutti uguali». Lugo ha salutato i suoi sostenitori sottolineando l'importanza storica delle elezioni e lanciando un appello affinché i paraguayani non lo lascino solo nel difficile compito che lo attende a partire da agosto. «Il Paraguay - ha aggiunto - ha diritto a migliori orizzonti. Lo abbiamo sentito nel dolore, nelle lacrime di tanti madri, nella disillusione di tanti giovani e nelle sofferenze di tanti bambini». Del resto, il programma di Lugo non lasciava dubbi sull'intenzione di sradicare quella che era definita un'oligarchia medievale: cambiare il paese riorganizzandolo dal basso con la riforma agraria; spogliare il latifondo, umanizzare il lavoro delle campagne impedendo alla soia transgenica di estirpare i contadini trasformando colture di grano, cotone, frutta e caffè in uno sterminato deserto verde. Proprietà immense di pochi.