Snorki sarai tu!

Sgarbi licenziato!


Botta e risposta a distanza tra il sindaco di Milano Letizia Moratti e l'ex assessore alla cultura della città Vittorio Sgarbi, licenziato dal primo cittadino per mancanza di rispetto nei confronti della Giunta comunale e verso i milanesi. Il «rapporto molto particolare - così l'aveva definito Moratti durante una puntata delle Invasioni Barbariche - fra la mamma, la sorella maggiore e psicoterapeuta» e Sgarbi è finito. Il critico accusa "Suor Letizia" (come Sgarbi aveva chiamato Moratti dopo la crisi del luglio scorso legata alla censura della mostra Vade Retro, Arte e Omosessualità), di aver commesso un «errore politico». Con lei, aggiunge Sgarbi, non c'è e non ci sarà «alcuna possibilità di dialogo». La difesa del critico: nessun dialogo con la Moratti. Sgarbi continua a difendere le sue ragioni e rivela di aver già parlato «dell'insensatezza delle offese ricevute» con il presidente del Consiglio. «Ho ricevuto il consenso di Maroni, Castelli e Berlusconi» dice, e aggiunge: «Io ho fatto solo bene per la città, ho difeso Berlusconi da chi lo lo insultava e gli dava del fascista come l'architetto Daniel Libeskind. Sui grattacieli di Milano la penso come Berlusconi, difendo la città contro una intollerabile speculazione». Nessuna possibilità di dialogo con donna Moratti, «è lei che è manca di rispetto verso i cittadini non avendo la capacità di opporsi alla speculazione», forse anche in vista di una collaborazione con il quarto governo Berlusconi: anche Sandro Bondi, neo ministro per i Beni Culturali, ha parlato della necessità di coinvolgere «un'intelligenza come quella di Vittorio» ma non ha rivelato i particolari del possibile accordo. A spiegare quanto potrebbe accadere ci ha pensato lo stesso Sgarbi: il critico potrebbe essere presto chiamato a fare il sottosegretario ai Beni Culturali. «Ne ho parlato con Berllscuoni - ha detto - E' un'ipotesi politica rispettabile». Il sindaco: impossibile che resti in giunta. Per parte sua il sindaco di Milano non sembra affatto dispiaciuta per aver licenziato l'assessore nel giorno del suo 56esimo compleanno. Il primo cittadino ha definito «impossibile» l'ipotesi che l'ex assessore resti in giunta anche in veste di «assessore al nulla» come Sgarbi ha provocatoriamente proposto, e gli ha già trovato un sostituto: oggi l'assessore avrebbe dovuto partecipare all'intitolazione all'editore triestino Roberto Bazlen di un giardino ma a presenziare alla cerimonia, nelle vesti di rappresentante del Comune, sarà Giovanni Terzi, responsabile del Tempo Libero, colui che, a quanto si apprende, è stato il più acceso sostenitore del licenziamento di Sgarbi.