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El Salvador, presidenziali: vince il candidato dell’Fmln


Risultato storico in El Salvador. L’ex guerriglia dell’Fmln (Frente Farabundo Martí para la Liberacidn Nacional) ha conquistato la presidenza del paese vent’anni dopo la firma del trattato di pace che portò alla consegna delle armi. La scelta dei salvadoregni è caduta su Mauricio Funes, giornalista, ex corrispondente della Cnn e volto moderato dello schieramento di sinistra. A lui è andato il 52,27 per cento dei consensi, contro il 48,73 per cento ottenuto da Rodrigo Ávila, candidato della Alianza Republicana Nacionalista (Arena), il partito che aveva retto le sorti del paese negli ultimi due decenni. Da presidente eletto, Funes ha mantenuto i toni cauti e l’oratoria emotiva spesa nella campagna elettorale: “Questa notte deve esserci lo stesso sentimento di speranza e riconciliazione che rese possibile gli accordi di pace. Oggi abbiamo firmato un nuovo accordo di pace, di riconciliazione del paese con se stesso. Per questa ragione - ha detto - invitiamo da questo momento le diverse forze sociali e politiche a costruire insieme il futuro. Non ho dubbi che in questo giorno ha trionfato la cittadinanza che ha creduto nella speranza e ha sconfitto la paura”. Dietro al nuovo presidente, giacca scura su camicia bianca, le camicie rosse degli ex guerriglieri. L’interrogativo nel paese, una certezza per Arena nel corso della campagna, è uno: El Salvador seguirà il filone geopolitico guidato dal presidente del Venezuela Hugo Chávez? La preoccupazione principale di Funes, che nell’ultimo mese di dibattito elettorale non ha praticamente mai evocato né il nome di Chávez né le formule del “socialismo del 2000”, è quella di garantire al paese “una politica estera indipendente, l’integrazione del centroamerica e il rafforzamento della relazione con gli Stati Uniti”. Il giornalista ha poi elogiato l’esercito - antico obiettivo numero uno della guerriglia - per il lavoro svolto nella giornata di voto, ed evocato la figura dell’arcivescovo Arnuflo Romero, ucciso nel 1980 nella cattedrale di San Salvador, per spiegare quale posto avrà la Chiesa nel suo mandato: “Romero - ha spiegato - disse che la Chiesa aveva una preferenza per i poveri. Ecco cosa farò io. Favorirò i poveri e gli esclusi”.