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Islanda verso l’Unione europea


L’Islanda ha fatto il primo passo verso l’Unione europea. Con 33 voti a favore e 28 contro, il parlamento di Rejkyavik ha votato per l’avvio dei negoziati di adesione con Bruxelles. Un obiettivo fortemente voluto dal primo ministro socialdemocratico Johanna Sigurdardottir. L’Islanda, paese di trecentoventimila abitanti, fa già parte dell’Area economica europea e dello spazio Schengen. Ma, dice il commissario europeo all’allargamento, “Ci sono questioni sensibili per l’Islanda e per l’Unione, come la pesca e l’agricoltura. L’Islanda applica già più dei due terzi della legislazione europea, rispondendo quindi a molti dei criteri per l’adesione, ma i negoziati potrebbero comunque essere difficili”. Come anticipa la defezione del ministro dell’agricoltura, che ha votato contro per timore che le quote europee sulla pesca compromettano il settore ittico nazionale. Un segnale negativo, per l’opposizione, il cui leader commenta: “Penso che dovremmo preoccuparci di quanto sia debole la maggioranza che ha votato sì in parlamento, e del fatto che i due partiti della coalizione al governo non sono d’accordo”. La prospettiva dell’adesione non era nemmeno immaginabile, prima della crisi finanziaria. Per alcuni analisti, l’Islanda vuole l’euro più che l’Europa. Se sia vero, lo si saprà alla fine dei negoziati, quando gli islandesi saranno chiamati a esprimersi per referendum.