Onorevole Turco, qual è il compito del congresso del Pd? Che cosa si aspetta. Mi aspetto innanzitutto che venga colmato quel vuoto createsi dalla sua nascita, e cioè l'assenza di una discussione politica chiara sui fondamenti. Veltroni ha definito la piattaforma di Bersani "dentro l'evoluzione del Pci-Pds-Ds". Mi sembra una lettura di comodo questa. Se così fosse, adesioni come quella di Enrico Letta, Rosy Bindi e Marco Follini, non si spiegherebbero. No, questa lettura in realtà elude una questione, e cioè che quel grande progetto rappresentato dall'intuizione del Pd, vale a dire la contaminazione delle culture, la creazione di un nuovo pensiero politico riformatore e la partecipazione popolare, non è stato realizzato. IIl Pd in questi 20 mesi ha compiuto 3 errori: la declinazione del pensiero democratico esclusivamente in chiave nuovista, la concezione della vocazione maggioritaria come vocazione bipartitista. Ultimo errore, quello di una visione plebiscitaria della partecipazione, una sorta di plebiscitarismo di sinistra.Che fare allora? Occorre rilanciare il Pd a partire dalla sua missione originaria, quella della contaminazione culturale e della creazione di un nuovo pensiero politico riformatore. Non bisogna buttare via l'esperienza dell'Ulivo. Così come concepire l'idea di un partito radicato sul territorio non è riproporre un ferro vecchio. Significa bensì tornare a praticare una certa idea della politica come partecipazione volta al cambiamento. Tanto per dirla come Amartya Sen concepire un'idea della politica come "governo attraverso la discussione". Per fare questo però c'è bisogno dei rapporti di forza. C'è bisogno di persone per cambiare la società. Tanto per scendere su questioni concrete a me pare incredibilmente moderna la visione di Bersani per cui dalla crisi si esce creando opportunità per tutti attraverso sistemi di mobilità sociale. E' così
Livia Turco: "L'esperienza dell'Ulivo non va buttata"
Onorevole Turco, qual è il compito del congresso del Pd? Che cosa si aspetta. Mi aspetto innanzitutto che venga colmato quel vuoto createsi dalla sua nascita, e cioè l'assenza di una discussione politica chiara sui fondamenti. Veltroni ha definito la piattaforma di Bersani "dentro l'evoluzione del Pci-Pds-Ds". Mi sembra una lettura di comodo questa. Se così fosse, adesioni come quella di Enrico Letta, Rosy Bindi e Marco Follini, non si spiegherebbero. No, questa lettura in realtà elude una questione, e cioè che quel grande progetto rappresentato dall'intuizione del Pd, vale a dire la contaminazione delle culture, la creazione di un nuovo pensiero politico riformatore e la partecipazione popolare, non è stato realizzato. IIl Pd in questi 20 mesi ha compiuto 3 errori: la declinazione del pensiero democratico esclusivamente in chiave nuovista, la concezione della vocazione maggioritaria come vocazione bipartitista. Ultimo errore, quello di una visione plebiscitaria della partecipazione, una sorta di plebiscitarismo di sinistra.Che fare allora? Occorre rilanciare il Pd a partire dalla sua missione originaria, quella della contaminazione culturale e della creazione di un nuovo pensiero politico riformatore. Non bisogna buttare via l'esperienza dell'Ulivo. Così come concepire l'idea di un partito radicato sul territorio non è riproporre un ferro vecchio. Significa bensì tornare a praticare una certa idea della politica come partecipazione volta al cambiamento. Tanto per dirla come Amartya Sen concepire un'idea della politica come "governo attraverso la discussione". Per fare questo però c'è bisogno dei rapporti di forza. C'è bisogno di persone per cambiare la società. Tanto per scendere su questioni concrete a me pare incredibilmente moderna la visione di Bersani per cui dalla crisi si esce creando opportunità per tutti attraverso sistemi di mobilità sociale. E' così