Snorki sarai tu!

Ru486, meglio una scomunica che tanto dolore


Finalmente la Ru486 è arrivata in Italia. Le reazioni di scomunica furibonda di prelati più o meno influenti erano scontate. Non feriscono gli atei (che assistono basiti). Piuttosto i cattolici onesti, che non possono non provare disagio di fronte a questi grotteschi manifesti viventi dell'antistoricità e dell'antiscienza che sono le gerarchie vaticane. Nessun laico si sognerebbe mai di contestare a un cattolico il suo diritto di pensare che il feto sia un bambino. Anche se non lo è, e qualunque medico serio lo sa. Non sogna, non sorride, non pensa. Non è persona. E quindi l'aborto non è un omicidio. Piccole importanti acquisizioni scientifiche del genere umano, tipo: il Sole non gira intorno alla Terra. Non è quindi la reazione dei prelati, o quella di personaggi come la Eugenia Roccella o la Gabriella Carlucci, che hanno destato dolore ieri, ma quelle che provengono da alcune voci del centrosinistra. Come i morti del fuoco amico in guerra. Che non sono più morti di quelli caduti nello scontro col nemico, eppure, per qualche motivo, fanno E iu male, nella loro ingiustificaile assurdità. Dorina Bianchi, capogruppo del Pd in commissione Sanità al Senato, colei che il Pd ha voluto al posto di Ignazio Marino, ha dichiarato: «Non passi il messaggio che così abortire è più facile». Ma perché? Perché è male che l'aborto sia più facile, meno pericoloso, più rapido per una donna? Quale assurdo sadismo si nasconde dietro alcuni di questi cosiddetti fautori dell'amore cristiano? Acquisito che l'aborto non è un'esperienza divertente, e che nessuno abortisce per sport, se una donna si trova nelle condizioni di non poter/volere portare avanti una gravidanza, perché non dovremmo tutti desiderare che abortire sia non facile, ma facilissimo? La Ru486 fa proprio questo: rende l'aborto più semplice e più sicuro. Si può negare questo diritto alle donne italiane? Purtroppo non basta l'irreprensibilità della dichiarazione di Franceschini a coprire lo sfascio del Pd sul fronte laicità. Anche perché la drammatica realtà è che il Cda dell'Aifa che ha finalmente autorizzato la Ru486 lo ha nominato il centrodestra. Non dobbiamo certo questa felice novità alla ex ministra Turco, piddina già comunista. La quale, davvero, non si capisce a che titolo gioisca, visto che la sua presenza al dicastero della Salute rimane, negli annali della politica italiana, un fulgido esempio di insipida timidezza. Come e possibile? Come dicono gli inglesi: cibo per il pensiero.