Snorki sarai tu!

Querela di Berlusconi a Repubblica


E' una valanga di reazioni quella che segue la decisione di Silvio Berlusconi di chiedere un milione di euro come risarcimento per le dieci domande che gli vengono poste quotidianamente e a cui lui, quotidianamente, si rifiuta di rispondere. Nella polemica viene tirato in ballo anche il settimanale L'Espresso con Sandro Bondi che parla del gruppo editoriale che fa capo a Debenedetti come di un superpartito che interferisce con la normale dialettica democratica. Franceschini: "Ci denunci tutti". Il segretario del Pd Dario Franceschini esprime la sua solidarietà e quella del partito al direttore Ezio Mauro giudicando "incredibile" l'azione giudiziaria del premier: "Ci troviamo di fronte ad un'indegna strategia di intimidazione nei confronti di un singolo giornale, dell'opposizione e di chiunque difenda i principi di un Paese libero che non ha precedenti in nessuna democrazia e che è anche un segno di paura e di declino. Il presidente del Consiglio non denunci solo Repubblica, ci denunci tutti". Le critiche di Bersani e Marino. Gli fanno eco gli altri due candidati alla segreteria del Pd, Pier Luigi Bersani e Ignazio Marino. Il primo ricalca il motto di Franceschini ("Percorrendo questa strada, il presidente del Consiglio si vedrà costretto a chiamare in tribunale mezzo mondo''); Marino avverte che "è di primaria importanza difendere la libertà di stampa nel nostro paese. Oggi più che mai si ha bisogno di maggiore pluralismo e di completezza dell'informazione, piuttosto che restringere gli spazi necessari alla formazione di un'opinione pubblica" Zanda: "Interrogazione parlamentare". Il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda annuncia che trasformerà in interrogazione parlamentare le domande di Repubblica. "I comportamenti eccessivi di Berlusconi - spiega il senatore - lo hanno esposto al ricatto ed hanno messo in pericolo la sicurezza nazionale. Da Berlusconi dipendono i servizi segreti: come fidarsi dell'uso che un uomo esposto al ricatto può fare delle informazioni di cui i servizi segreti lo mettono a conoscenza?" Idv e Verdi: "Aggressione vergognosa". "Piena solidarietà a Repubblica giunge anche dal capogruppo dell'Idv alla Camera Massimo Donadi ("Fanno un giornalismo basato sulle verità anche scomode per il potere"), e dall'ex capogruppo alla Camera dei Verdi Angelo Bonelli a cui si aggiunge Paolo Cento dei Verdi-Sinistra e Libertà: "Basta editti ai giornali e ai giornalisti non amici". Fnsi e Odg: "Fare domande non è una concessione". Critiche alla scelta di Berlusconi anche da Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, che chiede "un Paese normale dove porre delle domande da parte di un organo di informazione sia un fatto naturale e scontato". Parole a cui si associa Enrico Paissan, vice presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti preoccupato che certe iniziative "mettano in discussione l'autonomia e la libertà di opinione in Italia". E Beppe Giulietti, di Articolo 21 invita "tutte le radio, i siti e i quotidiani a ripubblicare le 10 domande di Repubblica". Bondi: "Gruppo Espresso è un superpartito". "Anche il numero in edicola oggi del settimanale l'Espresso - sostiene Sandro Bondi, coordinatore nazionale del PdL - conferma che il gruppo editoriale, che fa capo all'imprenditore finanziere Carlo Debenedetti, rappresenta un vero e proprio 'superpartito' che interviene nella vita politica italiana snaturandone la normale dialettica democratica attraverso un'azione sistematica di linciaggio degli avversari politici. Questo massacro mediatico non ha nulla a che fare con la libertà di stampa, ma è l'espressione massima di uno spirito antidemocratico e di una vigliaccheria umana e politica che non ha eguali nella storia del nostro Paese".