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I portoghesi hanno votato per la Spagna


Le relazioni fra i due paesi vicini sono state tra le questioni più importanti delle elezioni politiche vinte dal primo ministro socialista José Sócrates. Visto da Barcellona il risultato è una prova del desiderio di apertura dei giovani. Il vero vincitore delle elezioni portoghesi è l'iberismo. Non l'Iberia idealizzata da personaggi come Fernando Pessoa, Agustí Calvet Gaziel, Herniques Moreira, Francesc Pi i Margall, Oliveira Martins e Francesc Macià, ma un iberismo commerciale moderno, potente trama di interessi che la Spagna e il Portogallo tessono dalla loro entrata contemporanea nella Comunità economica europea nel 1986. Il capitale ha puntato su Sócrates come garante di un'integrazione economica peninsulare che non può più fare marcia indietro. E i portoghesi, pur stanchi del marketing del dirigente socialista (vero prodotto della scuola Zapatero), non hanno trovato un'alternativa credibile nella candidatura del centrodestra, manipolata a distanza dal presidente della repubblica Anibal Cavaco Silva. Manuela Ferreira Leite infatti ha voluto vincere le elezioni facendo ricorso a tre messaggi dal sapore vagamente salazarista: ritorno all'austerità di una repubblica contabile, rinuncia alla linea ad alta velocità tra Lisbona e Madrid e rilancio dei pregiudizi antispagnoli. Appena truccata sui manifesti elettorali e rimasta lontana dai microfoni e dalle telecamere, la candidata ricordava a suo modo la leggendaria figura di María Jesús Caetano, eterna governante di Antonio de Oliveira Salazar e strano potere empirico di un Portogallo autarchico e introspettivo. Troppa tristezza per un paese che comincia adesso a uscire dalla recessione. I pregiudizi antispagnoli sono stati un grave errore. I portoghesi non desiderano voltare le spalle alla Spagna (anche se non vogliono gettarsi in modo incondizionato tra sue braccia). Per i più giovani, l'opposizione alla Spagna è un vero e propri anacronismo. I giovani portoghesi vogliono opportunità a Lisbona, Porto, Madrid, Barcellona, Rio de Janeiro e Luanda.