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L'Ocse da i voti all'Italia.


Il Pil di un Paese non fotografa necessariamente il sentimento di soddisfazione o di felicita' della gente. Lo fa notare l'Ocse nel Rapporto sulle riforme economiche; insomma, ricchezza non equivale necessariamente a vivere bene. Se e' vero infatti che nella classifica sul ''sentirsi bene'' redatta dall'organizzazione ''i cinque paesi con i piu' bassi segni di benessere sono anche quelli che hanno una piu' bassa media di reddito pro capite'', c'e' anche l'eccezione, il Messico, certo tra i Paesi non piu' ricchi, che e' comunque in vetta alla classifica, solo dopo Danimarca, Irlanda e Svizzera. L'Italia in questa particolare classifica dei Paesi Ocse si colloca solo al diciottesimo posto ma comunque prima di Spagna, Francia e Giappone. ''A parte le entrate - rileva l'Ocse - studi hanno dimostrato che i sentimenti di benessere e felicita' dipendono dal fatto di avere un lavoro o essere disoccupato, dalla forza dei legami familiari, dalla salute e l'educazione, dalla percezione della qualita' delle istituzioni''. L'Ocse sottolinea ancora l'importanza del tempo libero per misurare il benessere di un Paese. ''E' un bene ma non e' venduto sui mercati - fa notare l'organizzazione - e dunque non entra nella contabilita' nazionale''. Se si desse un valore al tempo libero, aggiustando dunque la consistenza del Pil, avremmo primi in classifica i lussemburghesi e i norvegesi. L'Italia si collocherebbe invece al 16/o posto.