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Il 'Milleproroghe' è legge, via libera dalla Camera


L'Aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge 'milleproroghe'. L'Unione ha votato contro il provvedimento. Il governo incassa dunque la fiducia sul decreto pot-pourri di fine legislatura. Un decreto legge definito 'milleproroghe' in ragione della sua espressa finalità di differire una serie di scadenze, che contiene un 'variopinto' mix di misure: dal finanziamento ai partiti alle norme sulla cittadinanza per gli 'austro-ungarici' residenti in territori diventati italiani; dalle concessioni per le reti di gas naturale alla missione italiana in Iraq; dal digitale al condono edilizio; dal federalismo fiscale alle denunce dei pozzi; dal risparmio agli ammortizzatori; dall'etichettatura alla sicurezza negli stadi. Il decreto, blindato dall'esecutivo già con prima fiducia chiesta e ottenuta al Senato il 2 febbraio scorso, presenta moltissime proroghe e alcune vere e proprie novità. Ecco, in sintesi, alcune delle misure previste del decreto. Finanziamento e taglia debiti partiti: Cinque le novità introdotte dal decreto per i partiti politici. Primo: viene elevato da 6.614 a 50.000 euro la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di dichiarazione congiunta (con il soggetto donatore) dei finanziamenti privati ai partiti (un incremento pari al 656%). Secondo: il versamento delle quote annuali dei rimborsi per le spese elettorali non si interrompe in caso di scioglimento anticipato delle Camere. Terzo: le somme erogate possono costituire oggetto di cartolarizzazioni e sono comunque cedibili a terzi. Quarto: i soldi ricevuti a titolo di rimborso elettorale possono essere fatti valere come garanzie nei confronti dei vari creditori. Creditori che non potranno, comunque, chiedere la restituzione del debito agli amministratori dei partiti, salvo il caso di dolo o colpa grave. Quinto: si istituisce un fondo di garanzia per soddisfare i debiti dei partiti maturati prima dell'entrata in vigore di questa legge. Il fondo viene alimentato dall'1% delle risorse stanziate da tutti i partiti politici.