Snorki sarai tu!

Croazia, ballottaggio Josipovic-Bandic. Grave sconfitta per il centrodestra.


Il socialdemocratico Ivo Josipovic, candidato del centro-sinistra alle elezioni presidenziali tenute ieri in Croazia, esce vincente con il 32,44 per cento dei voti al primo turno e va al ballottaggio contro il suo ex collega di partito, il sindaco di Zagabria Milan Bandic che ha ottenuto il 14,84 per cento. Dopo le proiezioni di ieri sera, lo confermano i dati ufficiali diffusi dalla Commissione elettorale in base a quasi tutte le sezioni elettorali scrutinate. L'affluenza è stata del 44,07 per cento. Josipovic rappresenta la sinistra moderata, la classe media i giovani e le zone urbane ed economicamente più sviluppate del Paese. Ha conquistato un terzo dell'elettorato grazie a un'immagine calma e pacata e alla sua dedizione alla difesa della legalità e alla lotta alla corruzione. E' professore di diritto internazionale all'Università di Zagabria e compositore di musica classica con un diploma conseguito al conservatorio, nonchè deputato del Parito socialdemocratico (Sdp) in più legislature. I sondaggi lo danno favorito anche per il secondo turno indetto per il 10 gennaio. Bandic deve la sua popolarità a un'immagine di duro e deciso lavoratore per la prosperità economica della capitale, di cui è sindaco da nove anni, che ha promesso di allargare a tutto il Paese, ora che si trova alle porte della piena adesione all'Unione europea. Grazie a una campagna populista, condotta da porta a porta, soprattutto nelle regioni più depresse è riuscito a superare le divisioni ideologiche e a prendere voti in ambedue i poli dell'elettorato. Viene considerato come il candidato alternativo del centrodestra, nonostante fino a due mesi fa sia stato uno degli esponenti più autorevoli dell'Sdp, da cui è stato espulsi per dissensi con la dirigenza del partito. Secondo i risultati ufficiali, la Comunità democratica croata (Hdz) della premier Jadranka Kosor è terzo posto, con il suo candidato Andrija Hebrang che ha ottenuto il 12,3 per cento. Il suo scarso risultato è in parte dovuto alla dispersione dei voti tra i nove candidati del centro destra e della destra e al suo profilo politico poco presidenziale.