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L'Ucraina va al ballottaggio


Le elezioni presidenziali tenutesi domenica in Ucraina sono state vinte dal candidato filo-russo dell'opposizione Viktor Yanukovich, che si è fermato però al 35,42 %, percentuale non sufficiente per vincere al primo turno. E così, Yanukovich e l'attuale premier Yulia Tymoshenko, che si è fermata al 24,88 %, si affronteranno al ballottaggio del 7 febbraio. Il presidente uscente, Viktor Yushenko, leader della rivoluzione arancione che lo ha portato alla vittoria nel 2004, si ferma al 6%, ma la vera sorpresa delle elezioni è il terzo posto dell' ex Presidente della Banca Centrale Sergej Tighipko.La Tymoshenko ha già lanciato la sfida per i prossimi quindici giorni, dichiarando di essere «aperta a tutte le alleanze». Ed aggiunge: «Tutti i democratici di Ucraina devono adesso unirsi per scongiurare l'avvento al potere di Yanukovich. Insieme abbiamo più del 60% dei voti.»Ma Tigipko, come l'ex Ministro degli Esteri Arsenij Yatseniuk arrivato quarto, non si è mostrato disponibile ad un'alleanza con la Tymoshenko. E' però un candidato indipendente, senza un partito alle spalle, e i suoi sostenitori saranno liberi di votare come vorranno. In questo modo, Tigipko potrà giocare poi sulle alleanze con gli altri candidati e contare in un futuro ruolo nella politica ucraina. Lo staff della Tymoshenko è comunque convinto che “Yulia la tigre”, di orientamento filo-occidentale ma abbastanza pragmatica da avvicinarsi alla Russia di Putin, vincerà il ballottaggio e sarà il prossimo presidente della Repubblica. «Nonostante il piccolo vantaggio del nostro avversario nel primo turno, il nostro prossimo presidente sarà Yulia Timoshenko», ha dichiarato il vice premier Oleksandr Turcinov. Il Presidente uscente, Viktor Yushenko, nel 2004 diede vita alla “rivoluzione arancione” (dal colore del partito), una grande protesta popolare che portò all'annullamento di una voto palesemente truccato, grazie al quale Viktor Yanukovich aveva vinto le presidenziali. Oggi Yushenko dichiara che i risultati delle elezioni sono stati «onesti e democratici», nonostante la Tymoshenko abbia accusato Yanukovich di aver preparato una frode su larga scala. Allo stesso modo, il presidente della Commissione elettorale Volodimir Shapoval ha detto: «Le elezioni presidenziali ucraine del 17 gennaio 2010 sono valide. Questo è un fatto, e penso che nessuno possa negarlo». Anche gli osservatori del Parlamento europeo non hanno riscontrato «alcuna violazione sostanziale» e il giudizio è condiviso anche dagli osservatori dell'Assemblea interparlamentare della Csi, la Comunità degli Stati Indipendenti nata dopo la caduta dell'Urss. Qualche disordine si è però verificato durante le votazioni. A Kirovograd alcuni rappresentanti del partito della Tymoshenko hanno impedito l'uscita dei funzionari per timore di brogli e a Donetsk, città natale di Viktor Yanukovich, alcuni georgiani sono stati fermati dalla polizia, dopo essersi presentati come osservatori pur non essendo stati registrati dalla commissione centrale elettorale.