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Costa Rica: Laura Chinchilla eletta presidente


Per la prima volta, una donna è stata eletta alla guida del Costa Rica. Già vicepresidente nel governo uscente di Oscar Arias (Premio Nobel per la Pace nel 1987), Laura Chinchilla, politologa 50enne, è riuscita a sbaragliare la concorrenza, conquistando il 47 % dei voti, più del doppio dei suoi più diretti avversari. Otton Solis, il candidato del centro-sinistra, che perse per un soffio le presidenziali nel 2006 e si è fermato al 24 per cento e Otto Gyuevara, del partito di destra Movimento Libertario, al 21 per cento. «È un momento di gioia, ma anche di umiltà, il popolo mi ha dato la sua fiducia e non la tradirò», ha detto il nuovo presidente, davanti a circa 5.000 sostenitori festanti, riuniti in un hotel a San José. Di formazione socialdemocratica, la Chinchilla ha rivolto un appello al dialogo ai suoi avversari politici e ai diversi settori sociali, e ha promesso di continuare le politiche del suo predecessore Arias: migliorare la qualità della salute, l'educazione, la sicurezza e assicurare l'uguaglianza di genere. Il Costa Rica, che non ha esercito, è un piccolo paese di straordinarie bellezze naturali, che sta tutelando grazie all'eco-turismo: il governo preserva le bellezze naturali con politiche di sviluppo sostenibile che promuovono un uso adeguato delle risorse naturali. Noto per la sua stabilità politica e i suoi bassi indici di criminalità, il Costa Rica è riuscito anche a tenersi lontano dalle guerre civili che hanno devastato i paesi vicini, ma negli ultimi anni è diventato una zona di transito della droga del Messico.