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Turchia: sventato colpo di stato


Poteva essere il quinto colpo di stato militare in 50 anni, ma è stato sventato. Ora ci si chiede se quando dichiarato ieri dal premier Recep Tayyip Erogane, in visita ufficiale in Spagna, sia una brillante operazione scattata appena in tempo per evitare un golpe ai danni degli islamici moderati, oppure una montatura del governo, per ridimensionare il potere dei “pasha”: la potente casta dei generali sospettati di muovere le leve dei poteri forti. Secondo vari osservatori, gli arresti odierni non sarebbero altro che un diversivo del governo per distrarre l’opinione pubblica e i media dalle imbarazzanti dichiarazioni di Avni Dogan, alto esponente dell’Akp,  che, per giustificarsi, oggi ha affermato di “essere stato frainteso”.Ieri è stata diramata la notizia dell’arresto di 40 leader militari (49 per la Cnn turca), tra cui l’ex vice capo di Stato maggiore Ergin Saygun, l’ex capo della Marina ammiraglio Ozden Orne, l’ex comandante dell’aviazione, Ibrahim Fitina; un plotone di alti ufficiali accusato di aver ordito il piano Balyoz (Martello): un complotto che prevedeva la distruzione di due moschee a colpi d’esplosivo e una congiura per garantire l’abbattimento di un Boeing di linea da parte di caccia greci; il tutto per gridare alla debolezza del governo Erdogan e giustificare un provvidenziale “pronunciamento” armato.Ad aggiungere mistero ai fatti vi è ra di Ergenekon, un’oscura organizzazione segreta rappresentata come una via di mezzo tra una potente massoneria di stampo secolar-kemalista e una sanguinaria Gladio in salsa anatolica. Lo spunto per il ritorno di Ergenekon lo offre l’arresto di Ozden Ornek, l’ex capo della Marina militare.autore di alcuni controversi diari in cui si tratteggiavano le trame di questa massoneria con le stellette ultima spregiudicata garante delle idee secolariste del padre della patria Mustafa Kemal Ataturk. Quei diari recuperati e pubblicati nel 2007 da un settimanale ricostruivano le azioni di tre organizzazioni che agendo l’ una all’insaputa delle altre contribuivano, inconsapevolmente, a realizzare un unico elaborato colpo di stato messo in piedi dai misteriosi capi di Ergenekon.Il problema delle varie indagini su Ergenekon (chiamata come l’inaccessibile valle dove secondo la mitologia ultra nazionalista una lupa allevò il bimbo fondatore della stirpe turca), sta tutta nella loro ripetuta fumosità, che si rivelata, nel tempo, in grado di farne l’epicentro di ogni complotto magistrati, giornalisti e intellettuali hanno finito con il trasformarla nell’equivalente della nostrana P2, un fantasma onnipresente, ma difficilmente contenibile in un atto d’accusa. L’inchiesta su Ergenekon cominciò dopo il fortuito ritrovamento, tre anni fa, di esplosivi e detonatori in un appartamento di Istanbul in seguito al quale vennero fermate in varie parti del Paese un centinaio di persone di ambienti ultra-nazionalisti.