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Ruffini reintegrato al timone di Rai Tre


Paolo Ruffini torna alla direzione di Raitre, ma con riserva. Il reintegro ufficiale è arrivato dal Consiglio di amministrazione di viale Mazzini che ha votato all'unanimità la decisione. Prima del voto il Cda aveva ascoltato la relazione del direttore generale e l'illustrazione del parere legale dell'avvocato Carlo Scognamiglio sulla vicenda. La riserva, che ancora pende sulla vicenda, è dovuta alla causa ancora in corso visto il ricorso al giudice del reclamo, già avviato dall' azienda. Con il reintegro di Ruffini alla direzione di Raitre, Antonio Di Bella è è stato affidato alle dirette dipendenze del direttore generale, Mauro Masi, così come sono stati affidati “ad interim” al dg i canali che erano stati affidati a Ruffini nel momento in cui aveva lasciato Raitre, ovvero Rai Premium e Rai Educational. “C'era un principio da ristabilire, ma prima ancora non si poteva fare finta di nulla continuando a fare poco o niente”. È questo il primo commento del direttore reintegrato. “C'era una decisione della magistratura, un ordine - ricorda Ruffini - che la Rai non poteva non rispettare, emesso per impedire la prosecuzione di un atto che il giudice ha definito illecito e discriminatorio”. Per il direttore, “nessuno dovrebbe essere costretto a ricorrere alla magistratura per vedere ristabilito il confine tra ciò che è giusto e ciò che non lo è. Spesso anzi, per mille ragioni, ci si rassegna a non farlo. E ci si abitua a perdere il senso profondo della legalità, che ogni cittadino dovrebbe avere nella sua coscienza indipendentemente dalle sanzioni giuridiche. E così facendo, ogni giorno, contribuiamo tutti a costruire un Paese meno giusto, meno bello, sempre più cupo nel suo cinismo. Ma se si ha rispetto di sé e degli altri, la scelta è invece obbligata. È una questione di dignità. Ed è qualcosa che va al di là delle singole persone. Perché appartiene, apparterrebbe, a tutti”. Il direttore rimesso al suo posto sottolinea che “fosse stato solo per me, forse sarebbe stato più comodo, più facile, più conveniente intascare lo stipendio e fare finta di nulla continuando a fare poco o niente. Ma non ne sono stato capace. Mi sembrava che non fosse giusto”. “Il reintegro – continua Ruffni , sia pure con riserva, è un primo passo. Aspetteremo il giudice del reclamo. Intanto mi ha fatto piacere che sia stato deliberato all'unanimità. Così come sono contento che non esista e che non sia mai esistito un problema fra me e Antonio Di Bella. La questione era ed è un'altra. Era ed è sotto gli occhi di tutti, e non riguarda solo questa vicenda”. È contento del ritorno al timone di Raitre anche il segretario dell'UsigRai, Carlo Verna: “Quella di Paolo Ruffini è una vittoria simbolo per la libertà di informazione. Siamo contenti per noi e per lui, ma i vertici aziendali si diano loro stessi un voto per tutto quello che hanno determinato e si domandino se quel voto è sufficiente per rimanere a governare viale Mazzini”.