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Cosentino dopo Scajola e Brancher


Nicola Cosentino lascia la carica di Sottosegretario all'Economia del Governo Berlusconi per non esporre l'esecutivo a quella che si annuncia una resa di conti interna al Pdl, in Campania fra lui e Italo Bocchino, e a livello nazionale fra il Premier Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. Cosentino respinge ogni accusa di dossieraggio ed associazione segreta, punta il dito contro Italo Bocchino e Gianfranco Fini chiamati per nome e cognome, ispiratori di "manovre interne" al Pdl "contro il cambiamento" che Cosentino e Berlusconi "fermeranno insieme": da presidente del Pdl il Premier, da coordinatore campano l'ormai ex sottosegretario. Perchè "risibile" appare a Cosentino il tentativo di Fini e Bocchino di far passare la richiesta di sue dimissioni come difesa della legalità: trattasi invece, a giudizio di chi era e resta il coordinatore del Pdl in Campania, del tentativo di "aumentare il potere di Bocchino" nella regione. Silvio Berlusconi condivide la scelta di Cosentino, ma allo stesso tempo si dice convinto della sua "totale estraneità" alle accuse che gli sono state rivolte. Scrive il premier in una nota: "Ho condiviso la decisione di Nicola Cosentino di dimettersi da Sottosegretario. Ho altresì avuto modo di approfondire personalmente e tramite i miei collaboratori la sua totale estraneità alle vicende che gli sono contestate". "Sono quindi certo - prosegue Berlusconi - che la sua condotta durante la campagna elettorale per la Regione Campania è stata improntata alla massima lealtà e al massimo impegno per ottenere la vittoria di Stefano Caldoro". Ma la polemica è altissima. Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, considera le dimissioni "doverose e indispensabili", esottolinea: "Dimettersi anche per poter meglio difendersi in sede giudiziaria era per l'onorevole Cosentino un atto di doverosa e indispensabile correttezza istituzionale, per una elementare e solare questione di opportunità politica". Dall'opposizione, Rosi Bindi commenta: Con le dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino il Governo è ormai "in agonia". "Dopo Scajola e Brancher arrivano anche le dimissioni del sottosegretario Cosentino. È un governo in agonia, travolto dagli scandali e dalle guerre intestine della maggioranza e il premier è costretto a usare tutta la sua moral suasion per evitare che la crisi politica esploda in Parlamento".