Snorki sarai tu!

A Totti perdonano tutto, a Cassano niente


E' come a scuola, si stava in banco assieme, assieme si mettevano in croce compagni e professori, assieme si architettavano gli scherzi più assurdi, e poi finiva sempre allo stesso modo: uno veniva assolto e l'altro condannato. Di solito perché uno era più presentabile dell'altro, aveva voti più alti e poteva contare su quella faccia da bravo ragazzo. Ecco, più o meno Totti e Cassano sono così. Uno, Francesco, ha allestito un pool per rendersi presentabile: da Maurizio Costanzo ai registi pubblicitari, hanno lavorato tutti su quel volto un po' da ebete che il Pupone mostrava. Sembra stupido? E noi gli creiamo un personaggio: non è stupido, fa lo stupido. Aggiungeteci una moglie bella e protagonista della tv, e il quadro è completo. Tutto il resto è spazzato via. E tutto il resto è un calciatore che da anni in campo non si trattiene: sputa in faccia agli awersari, altri ne rincorre per prenderli a calci, mette quasi le mani addosso a un arbitro reo da averlo involontariamente ostacolato al momento del tiro senza che gli accada nulla, e potremmo continuare a lungo. L'ultimo episodio risale a scorso, Roma-Lecce, quando dopo essere stato espulso ha rincorso l'avversario Olivera per menargli. Ma nessuno dice nulla. Basta uno spot in tv e di Totti si ride. Tutto gli viene perdonato. Piace alle mamme e alle sorelle. E quindi Totti in classe può sempre rientrare. Chi paga, tanto, è l'altro. Quello che lo sanno tutti che ha una famiglia disastrata, che non ha un volto presentabile, che viene a scuola giusto per scaldare la sedia. Il cattivo è lui, ha le physique du rôle. E a Cassano nessuno perdona niente. Né per Cassano a nessuno è venuto mai in mente di ingaggiare curatori di immagine in grado di renderlo un po' più presentabile. Lui quando sclera e se la prende con l'arbitro di giornate di squalifica ne becca sei, altroché. E quando manda a quel il presidente davanti ai compagni rischia di essere licenziato; poco importa che la moglie stia vivendo uan gravidanza difficile, tanto mica è una bellona sua moglie, è solo una ragazzina che gioca a pallanuoto. A Roma Rosella Sensi al pupone perdona ogni cosa; a Genova invece di cambiare idea non ne vogliono sapere. Del resto nessuno dirà mai nulla loro: chi vuoi che si metta difendere l'indifendibile? Cassano è quello che spezza bandierine, che a Madrid è rimasto famoso solo per la sua stazza e l'imitazione di Capello che gli costò il posto in squadra. In fondo, gli unici che sono riusciti a farlo giocare sono stati due grandi vecchi: Eugenio Pascetti che lo lanciò al Bari e Giovanni Trapattoni che gli fece disputare un grande Europeo nel 2004, quello dello sputo di Totti. Per trovare qualcun altro che parli bene di Fantantonio bisogna andare in qualche ristorante e parlare con un cameriere: a loro il barese non da mai meno di cento euro. E anche questo da la misura del personaggio. Cassano non ha capito che l'immagine, e ormai non solo nel nostro Paese, è tutto. E lui l'etichetta di sporco e cattivo non se la toglierà più. Per dirla citando C'era una volta in America lui la puzza della strada di dosso non se la leva perché gli piace. Totti, invece, ha fatto l'accordo con quelli che se ne intendono. Se andate a contare, le intemperanze di Totti sono sono più delle cassanate, ma poco importa, nessuno le ricorderà mai. Uno spot pubblicitario e una comparsata tv ben orchestrata azzerano la memoria. Dovresti andare a rifarti il guardaroba, Antonio, entrare in quel banco vestito di tutto punto e salutare in maniera deferente la professoressa. Ma tu questo proprio non riuscirai mai a farlo. E noi perciò ti vogliamo bene.